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03 Febbraio 2008 - I Bagni di Cefala
Diana (PA) ed il Mastro di Campo - Mezzojuso (PA) |
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Moto
utilizzata:
FIAT Panda..in attesa di risalire in moto !
Tappe:
Palermo-Bagni di Cefala Diana-Mezzojuso-Palermo
Nazioni visitate:
Italia
Regioni visitate:
Sicilia
Km
percorsi:
88
Durata: 1
giorni
Oggi l’ultima domenica del carnevale
in Sicilia ne approfittiamo per una bella passeggiata a Mezzojuso (PA)
per assistere alla grande festa popolare del Mastro di Campo,
rappresentato a Mezzojuso da almeno due secoli. Si tratta di una
rappresentazione drammatica che gira intorno alla lotta del Mastro di
Campo per conquistare la mano della Regina usurpatagli dal Re. La
giornata è soleggiata ed abbastanza calda, l’ideale per una gita fuori
porta. Con degli amici dopo il solito caffè al Baby Luna partiamo
puntuali alle 10.30 in direzione di Cefala Diana. La manifestazione a
Mezzojuso comincia alle 14.00 quindi ne approfittiamo lungo il percorso
per una breve sosta ai Bagni di Cefala Diana ad appena 30 km da Palermo.
Le Terme di Cefala, probabilmente di epoca musulmana rappresentano uno
dei pochi monumenti di quel periodo ancora integri. Ci accoglie il
simpatico custode Francesco il quale ci racconta un po’ la storia del
sito e delle sue innumerevoli esperienze con studiosi da tutto il mondo.
Il posto è molto bello circondato da colline verdeggianti e da alberi di
mandorlo in fiore. Entrando le vasche piene di acqua limpidissima, vieni
quasi voglia di farsi un bagno. Per maggiori info sul sito (
http://www.siciliatourist.tv/cefala/cefala.htm
). Ripartiamo verso Mezzojuso lungo una strada dalla quale è possibile
ammirare una stupenda vista sulle colline circostanti. Arrivati in paese
ne approfittiamo per una visita delle due chiese bizzarramente una
accanto all’altra, una di rito Bizantino e l’altra Cristiana. In paese
ci sono anche degli stands per la degustazione di prodotti tipici e
quindi quale migliore occasione per uno spuntino veloce ! Intorno alle
14.30 comincia la manifestazione, tra suoni, balli e folklore. Per chi
volesse sapere
di più sullo svolgersi
della manifestazione riporto di seguito il testo ufficiale tratto
dall'opuscole del comune di Mezzojuso. Alla prossima.
Per
chi volesse partecipare alle nostre gite fuori porta
fracharly2001@yahoo.it o chiami il numero 3286183426. Non si accettano
“SMANETTONI”
Lamps
siculi
Francesco
Testo ufficiale tratto dall’opuscolo del Comune di Mezzojuso (PA). Quando
tutto è pronto per l'inizio, arriva il corteo reale composto dal Rè,
dalla Regina, dai Dignitari, dalle Dame, da Segretario,
dall'Artificiere, da alcune guardie e dai Mon.
I Mastru ri Casa anima il corteo. Eseguiti dei giri attorno alla piazza,
il gruppo sale su un palco che funge da castello e da inizio a una festa
danzante.
Intanto appaiono le masche-re legate alla tradizione: u Rimitu, i Maghi,
le Giardiniere con le scalette, ecc. Mentre si danza, arrivano in piazza
gli Ingegneri del Mastro di Campo, armati di cannocchiale, d, strumenti
di agrimensura e di un enorme compasso.Misurano la distanza del castello
da un punto ipotetico della piazza in cui il Mastro di Campo potrà
piazzare l’ artiglieria. Ed ecco arrivare il Mastro di Campo a
cavallo.L'eroe indossa una maschera di cera rossa con il naso adunco ed
il labbro inferiore prominente, una camicia bianca piena di nastri
colorati, pantaloni e mantello rosso. Seguendo il ritmo marziale di un
grosso,tamburo, egli si dimena, si agita, con la testa ben alta, il
boccio sinistro al fianco e nel destro una leggera e piccola spada di
legno .Del corteo fanno parte il Tammurinoru, l'Ambasaatore, Garibaldi
con i Garibaldini, il Capitano d'Artiglieria, il Barone e la Baronessa
su due asini, seguiti dai loro uomini: Cameri ,Suprastanti, Vurdunaru,
Curatulu, Sfacinnatu, sopra cavalle e muli carichi di legna, bauli,
armamentari vari per la produ-zione del formaggio, quindi le
Giardiniere, con le corone d, alloro, infine la Cavalleria, formata da
una decina di cavalieri II Mastro di Campo fa il giro della piazza,
quindi si ferma di fronte al castello, scende da cavallo, si consulta
con gli Ingegneri ed invia con l'Ambasciatore una lettera di sfida al Re
Lette le intenzioni del generale, il Re risponde sprezzantemente. Alla
risposta del Re, il Mastro di Campo, in preda ad una fortissima
agitazione, afferra la spada, fa un salto dentro al cerchio
precedentemente disegnato per terra dagli Ingegneri e inizia una danza
guerresca ritmata dal tamburo. Danza per tutta la piazza, anche in mezzo
al gente. Il Re sul castello, passeggia nervosamente. La Corte continua
però a ballare. La Regina è in trepidazione Il Mastro di Campo ha
davanti a sé due Giardiniere che ballano agitando delle corone di
alloro. Anche un Pecoraio danza davanti al Mastro di Campo e sembra
sbarrargli strada. Ogni tanto ha come un raptus: tutto tremante cade a
terra disteso, con le braccia aperte. Il Mastro Campo si spaventa, si
avvicina, lo tocca con la punta della spada e immediatamente
indietreggia, infine va per infilzarlo lo scavalca e riprende più
speditamente la sua danza. Ingegneri seguono il generale, gli danno
consigli e glii porgono un cannocchiale con cui il Mastro di campo
ammira la Regina. Il Capitano d'Artiglieria comanda all'Artificiere di
far fuoco con il cannoncino contro il castello da cui provengono altre
cannonate. Per tutta la piazza è una baraonda di suoni, spari, rumori. A
ciò si aggiungono le cariche dei Garibaldini che si lanciano contro i
Mori a guardia del castello. La Cavalleria scorrazza per la piazza
lanciando manciate di confetti tra la folla. Il Foforio sequestra i più
abbienti e li rilascia dietro pagamento di un riscatto consistente in
dolci o liquori Altre Giardiniere passeggiano tra la folla e per mezzo
di "scalette" offrono dei fiori alle ragazze e alle signore. Maghi con i
loro vestiti neri, le barbe lunghe e sporch i libracci vecchi ed enormi
e la bacchetta magica, ripetono in continuazione "forio-forio" e cercano
la "trovatura” Barone e la Baronessa sui loro asini elargiscono a tutti
sorrisi e confetti; li seguono i loro uomini che mangiano salsiccia,
formaggio, fichi secchi e finocchi, il tutto innaffiato da abbondante
vino. Anche il pubblico partecipa al generoso spuntino. Il Rimitu gira
tra la folla lanciando in faccia alla gente pugni di crusca che porta in
una grossa bisaccia. Due volte, nel primo tempo, il Mastro di Campo sale
la scala a pioli posta davanti al castello ed arriva così al cospetto
del Re, con il quale si scontra in un duello che non si risolve in
alcunché. L'eroe, per mezzo di una scala posta dietro il palco riesce
poi ad incontrarsi con la Regina: ma sono incontri brevissimi e furtivi.
Infine, il duello centrale. Il Mastro di Campo si scontra con il Rè e
rimane ferito in fronte. Il tamburo suona "a rullo", il generale tutto
tremante allarga lentamente le braccia che iniziano a vibrare e si
lascia andar nel vuoto, preso al volo da una ventina di persone che nel
mentre si sono raccolte sotto. Il Mastro di Campo, creduto morto, con
una veloce quanto solenne ritirata, viene trasportato via dai suoi
uomini. Termina così la prima parte della rappresentazione.
Nell'intervallo i Maghi si fermano sotto il castello, scavano ed ecco
finalmente la travatura: un cantaru di maccheroni e salsiccia che, al
grido di "fono fono maccarrunario", mangiano con le mani, tentando di
offrirne anche alla folla divertita.
Il Barone e la Baronessa, ritenuti parenti del Mastro di Campo, "mettono
il lutto".
Nel
castello del Re si balla e si fa festa per la vittoria. Le maschere
spontanee approfittano dell'intervallo per sfilare e attirare
l'attenzione della gente.
Inizia la seconda parte.
Il
Mastro di Campo non è morto è guarito dalle ferite, si riporta in piazza
con il suo esercito. Ricomincia la lotta.
Gli interventi dei vari personaggi" sono identici a quelli del primo
tempo. Ma ad un certo punto sul castello aumentano i segni di
nervosismo.
Qualcuno tradisce.Il Re acceso d'ira, fa fuori l’Artificiere
infilzandolo con la spada. Il Mastro di Campo e i Garibaldini salgono
furtivamente per la solita “scala fausa” e approfittando dell'attimo di
confusione, circondano la Corte e incatenano il Re. Il Mastro di Campo,
tolta la maschera, finalmente abbraccia la Regina. Si
forma quindi un corteo che sfilerà per le vie principali del paese.
Il Mastro di Campo porge il braccio alla Regina; il Re sfila in
catene. Termina così la grande festa di Mezzojuso
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