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Moto utilizzata:
13 moto
Nazioni visitate:
Italia
Regioni visitate:
Sicilia
Km percorsi: 240
Durata: una giornata
Finalmente on the road nella mia amata Sicilia. Era da un pezzo che
mancavo sulle strade siciliane. Ci sono circa 18 gradi. All’appuntamento
siamo in tredici moto pronti per questa nuova avventura alla scoperta
dei tesori siciliani. Un breve tratto autostradale ci porta a Termini
Imerese dove la SS285 si inerpica verso il bel paese di Caccamo con il
suo antico castello. Proseguendo si attraversa Roccapalumba per giungere
sulla SS121 in direzione di Alia. Prima del paese ci si ferma in un bar
per una sosta caffè. La SP7 che attraversa i paesi di Montemaggiore
Belsito ed Aliminusa offre scenari unici della primavera siciliana. Un
tripudio di colori ed il verde dominante ovunque si volga lo sguardo.
Giungiamo a Cerda per poi proseguire sulla SS120 per giungere alla prima
destinazione di oggi, il bel paese di Caltavuturo che fa parte del parco
delle Madonie. Sovrastato dalla Rocca di Sciara nacque come roccaforte
bizantina. Nel 1550 alcuni degli abitanti si trasferirono fuori dalla
cinta muraria, a quota inferiore rispetto al terrazzo roccioso della "Terravecchia",
sede del nucleo originario. Ed è proprio Terravecchia la nostra meta.
Parcheggiate le moto inizia un percorso molto interessante e suggestivo.
Sparsi sulle pendici di Terravecchia si trovano i Mannari che
rappresentano antichi rifugi per animali, costruiti con pietre a secco,
testimonianza dell’attività dei pastori. Venivano usati dai stessi come
rifugi temporanei e dove lavorare il latte prodotto dalle pecore. A 739
metri s.l.m. si trovano le rovine del castello saraceno di
Kalat-Abu-fhur del sec. IX e poco distante le rovine della Chiesa di San
Bartolomeo con i “dammusi”, grandi ambienti seminterrati adibiti
probabilmente a magazzini o aree lavorative. Da qui si gode uno stupendo
panorama sulla cittadina e dal lato opposto la vista giunge sino alla
costa. Riprese le moto dopo circa 25 km giungiamo al Santuario della
Madonna dell’Olio di Blufi. L'esistenza di una chiesetta nel luogo
dell'odierno santuario è testimoniata sin dall'epoca medievale e la
denominazione "Madonna dell'Olio" potrebbe derivare dalla vicina
sorgente di olio minerale, utilizzato come rimedio per alcune malattie
cutanee. Ma questo luogo è anche molto conosciuto per la presenza di
decine di migliaia di tulipani in fioritura! Si tratta del tulipano
rosso precoce di Raddi. Un gran bello spettacolo da vedere. Pausa pranzo
presso la panineria “Bob Marley da Marco” proprio sotto il santuario.
Ottimi panini con salsiccia o porchetta! Dopo aver saziato il nostro
appetito facciamo una breve visita del Santuario e della sorgente
dell’olio. Si riparte attraverso la SS290 in direzione Alimena. Una
piccola deviazione sulla SP19 ci conduce alle pittoresche rovine del
castello di Resuttano risalente al XIV secolo, probabilmente costruito
sui resti di un vecchio casale di epoca normanna. Il castello è
appartenuto alla famiglia dei Ventimiglia ed è passato di mano in mano
in mano nel corso dei secoli. Peccato che sia lasciato in uno stato di
abbandono. È ora di fare rientro verso casa. Un grazie all’amico Alberto
per li riprese fatte con il drone. Alla prossima
Per chi
volesse partecipare alle nostre gite fuori porta fracharly2001@yahoo.it Non si accettano “SMANETTONI”
Lamps siculi
Francesco
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