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FOTO

04) 13 Aprile 2023 - Gli archi di San Biagio Platani

 

 

Moto utilizzata:      3 moto


Nazioni visitate: Italia


Regioni visitate: Sicilia


Km percorsi: 310


Durata: una  giornata

Giornata caldissima! Alle 08.00 il termometro segna già 20 gradi. Si parte in direzione di Bolognetta. Attraverso la SS118 giungiamo alle porte di Corleone per visitare le bellissime Gole del Drago. Si tratta di un canyon naturale, formato dal fiume Frattina che negli anni ha scavato, levigato e modellato la roccia formando una serie di piccole vasche a cascata, le cosiddette Marmitte dei Giganti. Un piccolo sentiero facilmente percorribile conduce su diversi punti da cui ammirare le cascate. Si può scendere sino all’ultima vasca dove è possibile fare il bagno  immersi in uno scenario idilliaco. Il panorama che si gode dalle rocce sopra le Gole è meraviglioso. Poi in questo periodo i colori della primavera siciliana rendono questo luogo ancora più bello. Lasciamo a malincuore questo luogo per giungere a Corleone dove facciamo una breve sosta caffè. Seguendo la SS118 attraversiamo i paesi di Prizzi, Santo Stefano Quisquina, Alessandria della Rocca per poi giungere percorrendo la SP19 a San Biagio Platani. Qui è possibile ammirare nel periodo pasquale i famosi Archi Pasquali, una delle manifestazioni più suggestive di tutta la Sicilia la cui tradizione risale   alla seconda metà del Seicento. Questo rito che nasce dal culto della Madonna e di Cristo porta ogni anno due confraternite la Madunnara e Signurara ad una entusiasmante e vivacissima competizione che si conclude la notte di sabato, quando ciascuna confraternita allestisce la parte del corso che le compete. Gli Archi di Pasqua sono pronti dalla mattina di Pasqua. Le grandiose costruzioni artistiche, di archi, cupole, e campanili vengono poi disposte lungo tutto il corso Umberto. La preparazione, inizia qualche mese prima della Pasqua e richiede una grande quantità di materiale, tutto rigorosamente concesso dalla natura. In particolare sono molto usati  le canne, il salice, l’asparago, l’alloro, il rosmarino, i cereali, i datteri e il pane. La parte più importante è costituita dagli archi centrali, origine storica della manifestazione, sotto i quali la domenica mattina avviene l’incontro tra Gesù risorto e la Madonna. Si tratta di vere e proprie opere d’arte di una bellezza straordinaria. Dopo aver a lungo osservato questi meravigliosi capolavori ci rechiamo presso un panificio locale per mangiare qualcosa velocemente. Ripercorriamo a ritroslo la SP19 per poi deviare verso Burgio. Dopo circa 70 km giungiamo a Sambuca di Sicilia. Proprio all’ingresso del paese di trova la pasticceria Gulotta & Giudice dove è possibile gustare il  tipico dolce locale detto ”Minni di virgini” ossia tette delle vergini! La minna di virgini fu ideata nel 1725 da suor Virginia Casale di Rocca Menna, del Collegio di Maria di Sambuca. La suora la creò in occasione del matrimonio del Marchese don Pietro Beccadelli con donna Marianna Gravina. Ha la forma mammellare con all'apice una protuberanza più scura. È composta da pasta frolla e contiene al suo interno crema di latte, zuccata, scaglie di cioccolato e cannella. Se passate da queste parti non perdetevi questa prelibatezza! Il vero motivo della visita di Sambuca di Sicilia sono i ruderi del  Fortino di Mazzallakkarla, un’antica  fortezza araba a ridosso delle acque del lago Arancio. La sua costruzione fu realizzata nello stesso periodo in cui gli Arabi stavano fondando Zabut (Sambuca) e cioè successivo all'830. Probabilmente si trattava di un avamposto per difendere il territorio attorno al castello di Zabut. Fino agli anni cinquanta, anche se adibito al ricovero di greggi, il fortino si trovava in ottime condizioni. In seguito alla costruzione della diga Carboj è stato sommerso parzialmente dalle acque che ha determinato il suo lento ed inesorabile declino. Oggi ne restano in piedi i resti di due torri e parte dei muri perimetrali. Nonostante sia ormai un rudere ha un fascino particolare soprattutto per la sua posizione. Per arrivarci bisogna giungere allo Spazio Iter Vitis, un piccolo casolare delle cantine Planeta dove è allestita una piccola mostra sulla storia della vite ed attraversare i filare dei vigneti. E’ giunto il momento di fare rientro verso casa. Alla prossima.

 

  

Per chi volesse partecipare alle nostre gite fuori porta fracharly2001@yahoo.it  Non si accettano “SMANETTONI”

Lamps siculi

Francesco