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Moto utilizzata:
9 moto
Nazioni visitate:
Italia
Regioni visitate:
Sicilia
Km percorsi: 360
Durata: una giornata
Non poteva
mancare l’ultimo giro in moto nella mia amata Sicilia. A renderlo ancora
più bello è che sono in compagnia di mia figlia. Era un suo desiderio al
quale non ho potuto dire di no! Ringrazio l’amico Fabrizio per avermi
prestato la moto anche questa volta! Lasciamo la città e ci dirigiamo
attraverso la SP1 verso Montelepre. Saliamo rapidamente di quota
lasciandoci alle spalle uno splendido panorama della città di Palermo.
Giungiamo in breve nei pressi di Partinico per visitare un luogo davvero
particolare. Si tratta del Borgo Parrini, una piccola frazione rurale
fondata dai padri Gesuiti nel XVII secolo, da cui prende il nome. Nel
dopoguerra gli abitanti lasciarono il borgo che rimase quasi del tutto
disabitato ed in decadenza. Tutto cambiò circa 10 anni fa quando alcuni
abitanti rimasti e l’imprenditore Gaglio decisero di rilanciare questo
borgo. La ristrutturazione delle antiche case e dei cortili si ispirò
allo stile di Gaudì. Oggi è possibile ammirare edifici coloratissimi,
muretti ricoperti di piastrelle particolari e muri decorati con murales
ed opere d’arte. La sua trasformazione è stata un grande successo, tanto
che oggi il borgo è molto amato dai turisti, che la considerano una
piccola Barcellona in miniatura! Davvero incantevole. Dieci chilometri
e giungiamo ad Alcamo presso il Bar Enny coffee&food. Qui ci attende
Giovanni Pirrello, pasticcere di professione che per un breve periodo ha
vissuto e lavorato a Malmö, presso la Gelateria Via Palermo.
L’accoglienza è di quelle calorose, con tanto di cannolo, per la gioia
mia e della pulce! Dopo una colazione tipicamente siciliana si riparte
verso Calatafimi. La SP33 ci porta rapidamente al Sacrario e Museo di
Pianto Romano. Voglio mostrare un po’ di storia della Sicilia a mia
figlia ed allora perché non partire da Garibaldi e la spedizione dei
mille. In questo luogo fu posata la prima pietra dell’Italia unita ed il
monumento sorge proprio nella sommità dell'altura che fu teatro della
battaglia. “Qui si fa l’Italia o si muore”. La celebre frase pronunciata
da Garibaldi, da inizio alla nostra visita di questo sito meraviglioso.
La guida, dell’associazione che gestisce il tutto, ci spiega con grande
novizia di particolari e note storiche, come avvenne la prima battaglia
tra i garibaldini e le truppe borboniche, con tanto di plastico che
ricostruisce le varie fasi della battaglia. Il tour prosegue
esternamente e si conclude al piccolo ossario dove sono custodite le
spoglie dei caduti, garibaldini, picciotti e borbonici, e altri cimeli.
Davvero una gran bella esperienza da non perdere se passate da queste
parti. La pulce ha apprezzato molto! Ripresa la moto ci dirigiamo verso
la meta finale di oggi, il meraviglioso borgo di Erice le cui origini
sono antichissime. La strada che da Valderice conduce al borgo
attraverso una serie di tornanti offre delle vedute mozzafiato. Il borgo
di per sé è magico. Basta perdersi tra le sue strade acciottolate,
chiese, antichi cortili, castelli per rendersi conto della bellezza e
della particolarità di questo luogo. La pulce è affascinata da tutto
questo. Dopo una gran bella passeggiata alla scoperta di Erice ci
sediamo in uno dei tanti bar-ristoranti per assaggiare le specialità del
luogo. Le nuvole basse hanno avvolto la città in una nebbia fitta che la
rende ancora più entusiasmante. La leggenda dice la nebbia qui ad Erice
altro non sia che l’abbraccio della dea dell’amore che torna nella sua
montagna. Sembra di passeggiare nel set di un film di Hitchcock.
Meraviglioso. Lasciamo a malincuore questo borgo delle meraviglie per
far rientro verso casa via autostrada. Sulla via, un’uscita
“obbligatoria” a Dattilo per i famosi cannoli del Bar Europa. Alla
prossima
Per chi
volesse partecipare alle nostre gite fuori porta fracharly2001@yahoo.it Non si accettano “SMANETTONI”
Lamps siculi
Francesco
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