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FOTO

01) 20 Aprile 2024 - I Calanchi del Cannizzola-Centuripe-Agira-Leonforte

 

 

Moto utilizzata:      2 moto


Nazioni visitate: Italia


Regioni visitate: Sicilia


Km percorsi: 430


Durata: una  giornata

Prima giornata on the road in terra sicula per il 2024. Dopo la pioggia torrenziale di ieri, oggi splende il sole con una temperatura di circa 17 gradi. Oggi andremo in provincia di Enna. Dopo un breve percorso in autostrada imbocchiamo la SS120 che ci porterà a Cerda. La strada sale rapidamente tra curve e tornanti passando dallo  Storico Autodromo  della Targa Florio. La primavera siciliana regala il meglio di sé. Colori sgargianti, intensi, paesaggi mozzafiato che ci costringono spesso a fermarci a bordo strada per godere un attimo di questa meraviglia della natura. Attraversiamo il paese di Caltavuturo per continuare sulla SS120 sino allo svincolo autostradale di Tremonzelli. Altro breve tratto di autostrada sino alla svincolo di Ponte Cinque Archi. Da qui si prosegue per la SS121 attraversando Villarosa e giungendo sotto la città di Enna con il suo magnifico Castello Lombardia che da secoli domina tutto il territorio circostante. Il percorso prosegue sulla SS192. Da qui il paesaggio è dominato da sua maestà l’Etna. Ieri ha nevicato abbondantemente sul vulcano ed oggi è uno spettacolo straordinario.  Quasi l’intero vulcano è ricoperto di neve. Il suo bianco candido contrasta con un cielo azzurrissimo. Davvero un gran bel vedere. Giungiamo a Catenanuova, dove all’ingresso del paese, presso il forno locale, compriamo un pane intero condito con provola, prosciutto, funghi ed olive e qualcosa da bere. Con questa bella giornata non abbiamo proprio voglia di sederci al ristorante. Si riparte continuando sulla SS192. C’è un incredibile profumo di zagara, basta aprire la visiera e sentirlo per chilometri e chilometri. Deviamo  sulla SP50 in direzione di Centuripe. Dopo circa 8 km una stradina sulla destra di circa 2,5 km di cui gli ultimi 500 metri non asfaltati, ci porta alla prima destinazione di oggi. Le rovine del Castello di Poira. L'antico castello sorge in contrada Poira, nella strada che conduce da Paternò a Centuripe tra la provincia di Catania ed Enna. Fu probabilmente edificato in età medievale sui resti di antico centro abitato dai Siculi. L'imponente complesso edilizio costituito da quattro grandi corpi di fabbrica con funzione abitativa, di magazzino, di riparo per gli animali e religiosa, fu sede di una masseria fino alla fine del XX secolo. Purtroppo oggi e’ completamente abbandonato ma comunque conserva il suo fascino. Dell'antico edificio oggi rimangono alcuni resti. Si possono ancora vedere tracce della doppia cinta muraria, le feritoie, le finestre strombate, l'enorme cisterna, la cappella e una stanza con i camini. Si gode una veduta a 360 gradi su tutto il territorio e naturalmente una magnifica vista dell’Etna.  Riprese le moto torniamo sulla SP 50. Prima di giungere sulla strada e’ possibile ammirare dall’alto un’altra meraviglia di questo territorio, i Calanchi del Cannizzola, popolarmente noti anche come deserto dei Calanchi o deserto di Centuripe. Si caratterizza per la presenza di terreni argillosi e depositi alluvionali. Da un punto di vista geomorfologico, l'area presenta numerosi calanchi dovuti a fenomeni di erosione accelerata. L'area calanchiva di contrada Valanghe, con una temperatura media annua pari a 17,1 °C e una precipitazione media annua pari a 476 mm - viene indicata come semiarida. La SP 84 attraversa i calanchi regalando scorci di incredibile bellezza. Proseguendo per la strada per circa 3,5 km sulla sinistra una stradina conduce alla Panchina Gigante di Centuripe. La “Grande Panchina” dell’architetto americano Chris Bangle rappresenta l’attrazione dei ‘Calanchi del Cannizzola’, nel territorio di Centuripe tra i Monti Erei e l’Etna. E’ posta in una terrazza panoramica, con alle spalle l’Etna ed una veduta strepitosa su tutto il territorio. C’è anche un’area attrezzata con tavoli e panche dove potersi sedere. Dopo le foto di rito ne approfittiamo per pranzare, godendoci la magia di questo posto fantastico. Dopo circa un’oretta riprendiamo le moto e giungiamo a Centuripe presso la pizza del Duomo dove al Bar Mauro ne approfittiamo per bere un buon caffè ed assaggiare il miglior “Bersagliere” del paese, un dolce tipico del posto. Si continua sulla SS121 attraversando Regalbuto con una veduta sul Lago Pozzillo. Prima di giungere a Agira sosta al Cimitero Militare Canadese. Adagiato su una collinetta in una splendida posizione nel comune di Agira, in provincia di Enna, nel cuore della Sicilia, a circa 70 chilometri da Catania, si trova  il Canadian War Cemetery, un cimitero di guerra, l’unico in Italia dove sono seppelliti solo canadesi, così ben curato che sembra un parco. Qui sono seppellite le spoglie di circa 490 giovani canadesi (13 membri della Royal Canadian Air Force e 477 dell’esercito) che hanno dato la vita per la libertà. Un luogo particolarmente suggestivo, dove la pace e la serenità invitano a riflettere. Salendo sulla collinetta si cominciano a scorgere le lapidi dei soldati. Qui agli occhi del visitatore si presenta un panorama mozzafiato, il bellissimo lago Pozzillo e, sullo sfondo, il vulcano Etna. Ci si può soffermare a leggere le tante iscrizioni alla memoria di quelle giovani vite spezzate e degli ufficiali (tutti intorno ai 20 anni) che nel luglio del 1943 persero la vita durante i combattimenti per liberare la Sicilia dal nazifascismo nel corso dell'ultima guerra mondiale. Sulle lapidi di candido marmo è impressa la foglia di acero, simbolo della loro patria, il Canada. Si riparte seguendo sempre la SS121 sino a giungere a Leonforte per visitare La Granfonte,  una fontana monumentale realizzata in stile rinascimentale-barocco. Fu fatta costruire dal principe Nicolò Placido Branciforti sui resti di un'antica fontana araba chiamata “Fonte di Tavi” e costituiva il luogo abituale di riunione della popolazione e, con le sue ventiquattro cannelle, anche l’abbeveratoio pubblico. La fontana ha forma simmetrica e presenta una lunghezza di 24,60 metri, una profondità di 2,55 metri, 22 arcatelle aperte a tutto sesto che lasciano intravedere il paesaggio agreste sottostante.  Luogo davvero incantevole. Sono le 17.30 ed è ora di rientrare verso Palermo non prima però  di una sosta gastronomica  ad Enna alta presso “l’Umbriaco Tavola Calda e Bottega” per assaggiare le famose arancine (anche se da queste parti si chiamano arancini). Da palermitano mi viene letteralmente impossibile chiamarle così! Mi ha incuriosito un servizio visto tempo fa su RAI1 durante la trasmissione di Sereno Variabile. Una tradizione cominciata del 1974. L’attuale proprietario Rosario, simpaticissimo, ci racconta un po’ di queste prelibatezze. Finalmente posso assaggiare la famosa arancina (per par condicio arancino) a doppio strato di riso con fonduta di Piacentinu ennese DOP al centro. Questa arancina ha ottenuto subito grandi riconoscimenti con menzioni su importanti riviste di settore ed a seguire l'arancina Ragusano DOP, l'unica con 25 ingredienti. Riso siciliano qualità Baldo, cotto in acqua di mare siciliana. Tutto aromatizzato con cime di rapa saltate in padella. All'interno troviamo una crema di Ragusano DOP e granella di cudduredda di Delia ed infine panatura di grani antichi siciliani. Insomma una vera delizia. Si riparte verso Palermo. Il sole è ormai al tramonto e quando giungo a casa ho  percorso 430 km. Alla prossima.

 

Per chi volesse partecipare alle nostre gite fuori porta fracharly2001@yahoo.it  Non si accettano “SMANETTONI”

Lamps siculi

Francesco