Vengo accompagnato presso la struttura a pochi chilometri dall’uscita
autostradale. Il posto è incantevole, una villa immersa nel verde, con
un immenso giardino ed una veduta strepitosa. Sono l’unico ospite del
giorno, così dopo avermi assegnato la mia stanza, vengo lasciato solo in
questo luogo incantevole. Dopo una doccia rinfrescante mi godo una buona
birra, gentilmente offerta dalla casa, nella splendida cornice della
veranda, arredata con molto gusto. Una luna sorprendente ed il cantare
lento delle cicale accompagnano questi brevi momenti di assoluto relax.
Un’ultima boccata di aria fresca e poi dritti a nanna !
29/07/2010 (km 385) Una splendida giornata di sole accoglie il
mio risveglio. Aprendo la porta della mia stanza mi rendo conto di
quanto bello sia questo posto. Il blu intenso del mare riempie per
intero la mia visuale. Sono quasi dispiaciuto di dover andare via. Sono
appena le 07.00, così dopo aver sistemato la moto parto immediatamente
in direzione di Sibari. Al primo bar sulla strada, faccio una breve
colazione per poi immettermi immediatamente in marcia. Dopo la monotonia
dell’autostrada, giungo nei pressi di Sibari per imboccare la SS 106
ionica verso Taranto. Sulla strada una sosta a Capo Spulico, dove su un
costone di roccia domina la costa l’antico castello Federiciano Di
Roseto edificato probabilmente in epoca normanna nel luogo detto "porta
di Roseto", che indicava il confine tra i possedimenti di Roberto il
Guiscardo e quelli del fratello Ruggiero e costruito da Federico II nel
XIII secolo. Il luogo è incantevole ed altrettanto la vista sul mare,
peccato che adesso sia stato trasformato in un’enorme sala ricevimento.
Riprendo la marcia ed il caldo comincia a farsi sentire. Il computer di
bordo segna +33. Visto che sono molto in anticipo sulla tabella di
marcia, decido di sfruttare al meglio la giornata, così mi dirigo verso
Alberobello alla scoperta dei pittoreschi Trulli, dichiarati Patrimonio
dell’Unesco
http://www.alberobello.net/ . E’
giornata di mercato, così lasciato la moto nei pressi del centro
storico, mi faccio una meravigliosa passeggiata tra queste antiche
dimore per poi visitare il “Trullo Sovrano” con i suoi splendidi
interni, l’unico ad avere un secondo piano. Terminata la visita ne
approfitto per pranzare presso una trattoria sulla piazza a base di
orecchiette con salsiccia e salumi locali. Dopo l’immancabile caffè,
riprendo la moto e mi dirigo, su segnalazione dell’amico Giuseppe,
incontrato il giorno prima alle famose Grotte di Castellana
http://www.grottedicastellana.it/
. La distanza è breve così poco dopo sono già all’ingresso con il mio
biglietto in mano per la visita guidata di due ore all’interno di questa
meraviglia della natura. Il percorso comincia da un’enorme grotta, con
una grossa apertura sul tetto dal quale la luce entrando crea un
suggestivo gioco di colori. Lungo il percorso un susseguirsi di
fantastiche creazioni naturali, tra enormi stalattiti e stalagmiti sino
ad una meraviglia della natura, la “grotta bianca”, dove per millenni
l’acqua e le sostanze minerali contenute in essa hanno creato un
ambiente straordinario. Terminata la visita, nel fresco della grotta,
appena uscito mi rendo conto di come ci siano almeno 13° di differenza
con l’esterno. Dopo una buona bevuta di acqua dalla vicina sorgente,
riprendo la marcia verso Bari, che dista appena 30 km. Mi reco
immediatamente al porto per effettuare il check-in del mio biglietto con
l’Azzurraline diretta a Kotor in Montenegro. E’ ancora presto per
l’imbarco così ne approfitto per una visita alla straordinaria
Cattedrale
di Bari, dedicata a San Sabino, che si trova nella bella Piazza dell’Odegitria
ed è considerata il più bel monumento architettonico pugliese del XIII
secolo e che conserva al suo interno le reliquie di San Nicola di Bari
in una suggestiva cripta. Mi reco nuovamente al porto e dopo aver
mangiato un panino, mi avvio per l’imbarco. Un tramonto meraviglioso mi
“costringe” ad una sosta forzata. Salito sulla nave, la stanchezza
comincia a farsi sentire, così fatta qualche foto prima della partenza,
decido di andare a letto, oggi è stata una giornata veramente piena.
30/07/2010 (km 230) Ore 06.00 dopo una lunga dormita decido di
andare sul ponte ad osservare la costa del Montenegro
http://www.montenegro.travel/index_it.html
http://www.visit-montenegro.com/ . Esco proprio
quando la nave sta per entrare nella Baia di Kotor attraverso le Bocche
di Cattaro. Lo spettacolo è
immenso. Ovunque montagne ricoperte da una fitta vegetazione, le cui
pareti scendo a picco su antichi villaggi. La giornata è
straordinariamente bella. La nave lentamente si dirige verso Kotor dove
arriviamo intorno alle 09.00 con due ore di ritardo rispetto all’orario
previsto (andando a dormire la sera prima non mi ero accorto che la nave
era partita in ritardo !). Ricevo la chiamata di Goran, l’amico
Montenegrino conosciuto sul web. E’ lì ad aspettarmi dalle sette !
Condividiamo insieme la passione per la moto ed il mototurismo. Sarà lui
che per i primi tre giorni mi farà da guida nella sua splendida terra.
Appena sbarcato, parcheggio la moto proprio sotto le mura dell’antica
città e finalmente posso conoscere di persona Goran. Dopo un abbraccio e
sistemata la moto partiamo verso Bar. Lungo la strada ci fermiamo per
ammirare dall’alto la splendida Sveti Stefan, una pittoresca isoletta,
un tempo abitata da pescatori ed adesso trasformata in residence di
lusso. Purtroppo per lavori in corso non è possibile visitarla ma lo
spettacolo che si gode dall’alto è comunque molto suggestivo. Ripartiamo
verso Bar e lungo il percorso il panorama che si gode sulla costa è
incantevole. Arrivati a destinazioni ad aspettarci c’è un amico di Goran,
Gasho anche lui un grande motociclista che ci farà compagnia nel nostro
giro di oggi. Nel locale di quest’ultimo mangiamo qualcosa velocemente,
offerto gentilmente dalla casa ! Prima di partire Goran mi mi presta un
cellulare con scheda telefonica del Montenegro, per ogni possibile
evenienza, un gesto che ho molto apprezzato. Riparti, ci dirigiamo verso le rovine
dell’antica Bar. Il luogo è incantevole. Ovunque rovine ricoperte da
rampicanti ed antiche strade acciottolate. Dai ritrovamenti archeologici
il sito fu fondato dagli Illiri intorno all’800 a.C. Nel 1878 l’intera
città venne distrutta dai bombardamenti dei Montenegrini che ne
strapparono il dominio ai turchi. Terminata la visita, ripartiamo verso
il Lago Skadar. Sulla strada la visita alla “Stara Maslina” un
antichissimo albero di ulivo con più di 2.000 anni !
La
prossima tappa è Ulcinj, che vediamo dall’alto di un promontorio. La
spiaggia è piena di bagnanti.
La strada che
conduce verso Stegvas, al confine con l’Albania è spettacolare. Appena
“girato l’angolo” in tutta la sua immensità e splendore la vista sul
Lago Skadar. La strada che costeggia il lago è ancora più spettacolare.
Il panorama è superbo. Attraversiamo splendidi paesaggi ed un
meraviglioso bosco di castagneti per giungere a Godinje, forse il più
bello dei villaggi del posto. Poco dopo giungiamo a Virpazar, piccolo
villaggio tra tre ponti. Qui i padroni di casa mi invitano ad assaggiare
le specialità del posto, tra cui una gustosissima zuppa di pesce, del
formaggio di pecora ed una deliziosa carpa affumicata, il tutto
innaffiato da birra locale. Ripartiamo verso uno dei posti più
incantevoli del Montenegro, il Rijka Crnojevica (fiume), che dalla
sponda nord-occidentale del Lago Skadar corre serpeggiando fino
all’omonimo paese, caratterizzato dall’antico ponte in pietra a quattro
arcate fatto costruire dal principe Danilo nel 1854. Proprio sul ponte
facciamo una breve sosta per delle foto. Il tratto più spettacolare del
Rijeka è là dove forma un’ampia curva tra una montagna, con lo sfondo
due grosse colline che i Montenegrini chiamano scherzosamente “Sofia
Loren” per la caratteristica ed inusuale forma. Poco dopo giungiamo a
Karuc, un posto delizioso, con un piccolo ristorante immerso nella
quiete più assoluta. Qui facciamo fuori una grossa anguria, offerta
gentilmente dal proprietario del locale. Per oggi ho visto abbastanza è
ora di fare strada verso Podgorica. Salutato Gasho, che ci farà
compagnia anche domani insieme alla moglie, imbocchiamo la strada che da
Cetinje collega la capitale. La strada è molto suggestiva ed è una vera
delizia per i motociclisti, viste le innumerevoli curve lungo la strada.
Giungiamo intorno alle 21.00 al Montenegro Hotel, dove soggiornerò per
due giorni. Fatta una doccia, dopo circa un’oretta ne approfitto per una
breve passeggiata con l’amico Goran, con moglie e figli per mangiare una
gustosissima crepe. Adesso è ora di dormire.
31/07/2010 (km 240) Oggi il meteo non è dei migliori. Il cielo è
nuvoloso e non promette niente di buono. Scendo a fare un’abbondante
colazione nel ristorante dell’hotel. Poco dopo arriva Goran. Abbiamo
appuntamento con Gasho e la moglie nei pressi di Cetinje. Qui prima di
partire ci si prende un buon caffè. Siamo diretto al Parco Nazionale del
Lovcen, la Montagna Nera che avrebbe dato il nome al Montenegro (crna,nero;
gora,monte). Cominciamo a salire verso la cima e con noi arriva la prima
pioggia. La visibilità è scarsa e mi rammarico perché il panorama da
quanto detto è stupendo. La principale attrazione del posto è il
monumentale Mausoleo di Njegos situato nella seconda cima più alta del
monte, il Jezerski Vhr (1.657 m). 461 gradini conducono al mausoleo dove
è posta un’enorme statua in granito della figura più importante della
storia e della cultura montenegrina, Petar II Petrovic Njegos. Comincia
a piovere a dirotto, così decidiamo di fermarci presso il ristorante
locale, proprio all’ingresso della lunga scalinata, dove ci deliziamo
con delle specialità locali. Dopo circa un’oretta, la pioggia non sembra
cessare, così decidiamo di scendere a Kotor per visitare l’antico borgo
ed indossato l’antipioggia e salutati Gasho e la moglie che fanno
rientro a Bar, cominciamo la discesa di quella che è considerata una
delle strade più belle al mondo, con una magnifica veduta sull’intera
baia di Kotor. Purtroppo il cattivo tempo limita la vista, così decido
di non fermarmi neanche per una foto, questo è un posto che merita
senz’altro un’altra visita, prima di lasciare il paese. Scendiamo
lentamente, lungo i 17 km della strada con i suoi 25 tornanti. La
temperatura segna +10° ! Mi rendo conto di quanto bello debba essere il
panorama con il bel tempo. Devo assolutamente tornare. Arrivati nei
pressi di Kotor, il sole torna a splendere ed un cielo azzurro accoglie
il nostro arrivo. Dai +10° si passa a +33° ! Parcheggiamo la moto
proprio all’ingresso di Porta del Mare, costruita nel 1555 durante il
Regno della Serenissima. Ci perdiamo nei meravigliosi vicoli dell’antica
città, tra splendide piazze e stupendi palazzi. L’edificio più
importante è la Cattedrale di San Trifone eretta nel XII sec. che
contiene al suo interno, un bellissimo museo con pregevoli opere d’arte.
Terminata la visita e mangiato velocemente una pizza, riprendiamo la
moto per un giro lungo la pittoresca strada che costeggia tutta la baia.
I paesaggi lungo il percorso sono entusiasmanti e più volte sono
“costretto a fermarmi” per una foto. Giungiamo a Perast, secondo il mio
parere il posto più bello ed incantevole della baia. Da ogni parte è
visibile il campanile della Chiesa di San Nicola, con i suoi 55 m.
Dall’alto di quest’ultimo il panorama è superbo. Di fronte a largo due
piccole isole, una la più piccola è l’isola di San Giorgio, sede di un
monastero benedettino, l’altra, la più grande è l’isola della Signora
dello Scoglio, creata artificialmente nel XV sec. dagli abitanti del
luogo. Ripartiamo verso Risan, che di per sé non presenta nulla di
bello, ma è custode di pregevoli mosaici romani, appartenenti ad una
villa scoperta nel 1930. Poco dopo giungiamo a Kamenari, dove prendiamo
il traghetto per Lepetani, dall’altro lato della baia. Il tragitto è
brevessimo e poco dopo siamo già per strada di ritorno verso Podgorica.
All’altezza di Budva, il caos di macchine è infernale, così grazie alle
conoscenze di Goran, prendiamo una scorciatoia attraverso la montagna ed
in breve giungiamo sulla strada per Cetinje, attraverso vedute
mozzafiato lungo la costa. Comincia a far buio e l’aria è piacevolmente
frizzante. Giunto in hotel, dopo una lungo doccia, scendo in centro per
mangiare qualcosa. La stanchezza comincia a farsi sentire ed è ora di
tornare, domani mi aspetta una lunga giornata on the road.
01/08/2010 (km 222) Ore 07.00 puntuale all’appuntamento l’amico
Goran è già sotto l’hotel che si gusta comodamente un caffè. Da parte
mia ho già pagato il conto e caricato la moto, oggi è l’ultimo giorno di
pernottamento nella capitale e l’ultimo giorno che Goran potrà farmi
compagnia, purtroppo per motivi di lavoro non potrà seguirmi per il
resto del viaggio. Partiamo in direzione di Ostrog a circa 50 km dalla
capitale, per visitare il luogo di culto ortodosso più importante del
Montenegro, il bianco Monastero di Ostrog, appunto, incastonato in una
parete di Roccia a circa 900 metri di altezza, nella valle di Zeta.
Lungo la strada il panorama sulla valle è magnifico. L’ultimo tratto di
strada che conduce al monastero è in pessime condizioni. Detto “miracolo
di San Vasilije”, perché nessuno è in grado di capire come sia stato
fatto, fu costruito nel 1655 all’interno di una grande grotta. Molto
suggestivo, il rituale dei tantissimi pellegrini, che fanno la fila per
entrare al monastero, dove sono custodite, in una magnifica cappella
affrescata, le reliquie del Santo. Dopo circa un’oretta, scendiamo a
valle, proprio all’ingresso della strada che conduce al monastero, dove
in un bel ristorante con una magnifica veduta sulla valle, facciamo
un’abbondante colazione a base di specialità locali. Ripartiamo in
direzione di Niksik. Qui facciamo una breve sosta per visitare la chiesa
locale. Ho la fortuna di assistere al rituale molto particolare di un
matrimonio ortodosso. Ci dirigiamo verso Scepan Polje, al confine con la
Serbia, per ammirare la Gola del fiume Piva. La strada è magnifica ed
altrettanto il panorama. A Sinjac facciamo sosta per visitare il
magnifico monastero di Piva, con i suoi fantastici affreschi. In origine
il monastero era situato sulla sorgente del fiume Piva, ma in seguito ai
lavori di costruzione della diga, si dovette spostarlo in altro luogo.
L’impresa fu ardua, vista l’importanza storica del monastero con i suoi
1.260 metri quadri di affreschi. L’operazione durò ben 12 anni !
Terminata la visita riprendiamo la marcia lungo la tortuosa e magnifica
strada che costeggia il Piva, attraversando una serie infinita di tunnel
e scoprendo ad ogni curva paesaggi mozzafiato. Giungiamo alla diga
elettrica, dove facciamo una breve sosta prima di ripartire. Tornando
sui nostri passi a circa 15 km dalla diga, sulla sinistra la strada che
sale al Parco Nazionale del Durmitor. Quest’ultima ad ogni curva, regala
paesaggi superbi, che mi costringono più volte a fermarmi per osservare
il panorama sulla Gola del Piva. Cominciamo a salire verso uno dei più
importanti parchi nazionali del Montenegro, ricchissimo di una
vastissima e differenziata flora e fauna, oltre a vantare circa 18 laghi
glaciali soprannominati “Gorske Oci” gli occhi della montagna, più di 48
picchi che superano i 2.000 m tra cui la vetta più alta è il Bobo-Tov
Kuk con i suoi 2.523 m. La strada che conduce sino al passo Sedlo è
letteralmente da urlo ! Paesaggi montani stupendi. Il meteo è dalla
nostra parte, con una magnifica giornata di sole e 24° gradi. Dopo
innumerevoli soste per ammirare il paesaggi circostanti, giungiamo al
passo a 1.907 m Qui facciamo una breve sosta, per poi scendere verso
Zabljak, l’unica cittadina situata all’interno del parco. Facciamo sosta
in un bar per bere l’ultima birra insieme, poi dovrà ripartire verso
casa. Cerchiamo alloggio per la sera e Goran mi trova posto presso
l’Hotel Javor. Sono dispiaciuto di dovere lasciare il mio compagno di
viaggio. Saluto Goran e comincio a scaricare la moto. Sono appena
arrivati dei ragazzi italiani, Alessandro e Serena anche loro in moto.
Dopo le presentazioni, scopro con piacere che conoscono il mio sito web.
Come spesso accade tra motociclisti, c’è subito una certa confidenza,
così dopo quattro chiacchiere, decidiamo di andare insieme a visitare il
Lago Nero (Crno Jezero). Parcheggiamo le moto proprio all’ingresso della
strada che conduce al lago e dopo una piacevole passeggiata di pochi
minuti giungiamo alle sue sponde. Il paesaggio è bellissimo e sullo
sfondo si erge il cosidetto “Orso” (Meded) con i suoi 2.287 m di
altezza. Mettiamo i piedi nella pulitissima acqua del lago. Il tempo
trascorre piacevolmente così dopo circa un’oretta, facciamo rientro in
hotel dove decidiamo di cenare insieme. Qui incontriamo altri
motociclisti di Milano, con i quali trascorriamo una piacevole serata,
all’insegna del buon gusto della cucina montenegrina.
02/08/2010 (km 310) Ore 08.00 colazione in compagnia di
Alessandro e Serena e poi via verso le Gole del fiume Tara. Splendida
giornata di sole non potevo avere di meglio. Il Tara scorre attraverso
le montagne del parco Durmitor, dando origine ad un lungo canyon che in
certi punti raggiunge i 1.300 metri di altezza ! Molto apprezzato per
coloro che praticano il rafting. Spettacolare il ponte sul fiume alto
150 metri, con splendide vedute sulla gola sottostante. Il panorama
lungo il percorso è strabiliante. Giungo al piccolo ma bel monastero di
Dobrilovina, costruito nel XVII sec. dove vengo accolto da una suora in
abito nero che mia apre la porta del monastero per visitare il suo
interno. Poco dopo giungo nella cittadina di Mojkovac dove incrocio i
ragazzi milanesi in moto. Qui faccio sosta per un caffè ed
immediatamente dopo riparto verso il Parco Nazionale di Biogradska Gora
nel massiccio montuoso di Bjelasica. Qui si trova una delle ultime tre
foreste vergini d’Europa. Pagato l’ingresso al parco, attraverso una
bellissima strada tra la foresta e giungo all’incantevole lago
circondato da una meravigliosa vegetazione. Parcheggio la moto e mi
avvio a piedi per una lunga passeggiata intorno al periplo del lago, in
un ambiente idilliaco. Dall’altra sponda del lago incontro Alessandro e
Serena che si rilassano con una bel giro in barca nelle limpide acque
del lago. Saluto i ragazzi e subito dopo trovo un angolo tutto per me
dove ne approfitto per una splendida e rinfrescante nuotata. Dopo circa
un’oretta al sole, riprendo la marcia e giungo alla moto per dirigermi
verso Kolasin ed imboccare la splendida strada che conduce a Andrijevica.
Lungo il percorso mi fermo presso l’unico e minuscolo bar che incontro
per un caffè. Proseguo verso Plav, dove faccio sosta per visitare lo
splendido lago con lo sfondo le inesplorate montagne
Prokletije
e poi proseguire per Gusinje, con le sue moschee ed i minareti. Sono
nella parte musulmana del paese, proprio al confine con l’Albania.
Faccio sosta in un tipico ristorante locale per mangiare dei
gustosissimi e tipici Cevapci. Inavvertitamente chiede una birra..ma
dimentico che in questa zona non si bevono alcolici ! Riparto, tornando
verso Andrijevica ma non ho intenzione di fare la stressa strada verso
Kolasin, così decido di fare il giro largo, passando per Berane e poi
Bijelo Polje. Lungo la strada vengo fermato dalla polizia ! Radar ! 90
km orari contro i 50 previsti. Mi informano scrivendo sul un pezzo di
carta che devono farmi una multa di 150 euro e che devo seguirli in
caserma per il pagamento. Dopo circa un quarto d’ora di “suppliche”,
riesco con mia grande sorpresa a convincere il poliziotto che con una
stretta di mano mi dice di andare via. Non mi sembra neanche vero. In
breve arrivo nei pressi di Mojkovac, dove trovo alloggio al Motel Krstac,
15 euro per la camera singola, con bagno ! Inoltre c’è un ottimo
ristorante, dove non mi faccio sfuggire l’occasione di mangiare ancora
qualcosa di tipico della cucina montenegrina. Sono circa le 22 e dopo la
terza birra, gentilmente offerta dalla casa, vado a letto, per oggi sono
abbastanza cotto !
03/08/2010 (km 275) Ore 08.00 abbondante colazione a base di uova
strapazzate e succo di arancia, oltre l’immancabile caffè. Riparto lungo
la strada che da Kolasin conduce alla capitale per fare sosta allo
splendido Monastero di Moraca, che si trova accanto al letto del’omonimo
fiume. Circondato da un grande muro bianco che racchiude l’intero
complesso, fu edificato nel 1252 ed al suo interno contiene splendidi
affreschi e pregevoli lavori in legno. Qui incontro, ancora una volta,
Alessandro e Serena. L’atmosfera è di pace e serenità. Alcuni monaci
ortodossi, oziano pigramente all’ombra godendosi la frescura della
mattina. Terminata la visita, punto il muso della moto verso Podgorica,
per incontrare ancora una volta l’amico Goran, per un ultimo saluto
prima di lasciare il paese e per consegnargli il cellulare gentilmente
messomi a disposizione. Dopo aver bevuto qualcosa e ringraziatolo per la
sua disponibilità riprendo la strada verso Cetinje. Oggi è una magnifica
giornata di sole e non posso non tornare sul monte Lovcen, prima di
lasciare il paese. In breve giungo alla vetta. Il paesaggio è
completamente differente dall’ultima volta. Il cielo limpido permette di
spaziare all’orizzonte. Risalgo i 461 gradini sino al mausoleo ed il
panorama che si gode dalla terrazza è da lasciare senza parole. Mi
rilasso per una buona mezz’ora al sole. Ripresa la moto, con emozione mi
dirigo verso la strada che dal Lovcen scende verso Kotor. Girato
l’angolo, il panorama è superbo. Una veduta magnifica su tutta la baia.
Mi fermo nel piccolo bar sulla strada proprio nel punto più bello per
bere qualcosa. Ho fatto bene a tornare, sarebbe stato un peccato non
godere di questo strepitoso spettacolo della natura. I 25 tornanti che
scendono verso Kotor si susseguono uno dopo l’altro, regalandomi ad ogni
curva una visuale diversa. In breve giungo lungo la baia, per dirigermi
al confine Croato verso Herceg-Novi. Rapidamente attraverso tutta la
baia e passo la frontiera. Pochi chilometri e giungo a Dubrovnik,
proprio al tramontare del sole. L’antica città fortificata, con le sue
scintillanti strade lastricate in marmo e i suoi magnifici palazzi, si
mostra dall’alto in tutta la sua bellezza. Scendo in centro per trovare
un alloggio, ma dopo 5 tentativi falliti, mi rendo conto che è
impossibile trovare posto , così proprio quando mi stavo rassegnando a
trovare posto altrove, chiedo ad una signora per strada se ha degli
alloggi ed inaspettatamente mi dice che ha una mansarda libera. Non mi
faccio sfuggire l’occasione di stare a due passi dal centro storico, con
tanto di parcheggio privato e veduta strepitosa sulle mura ! Sistemati i
bagagli e fatta una lunga doccia, mi reco in centro che dista appena 2
minuti a piedi. La città di notte è meravigliosamente bella, peccato il
gran numero di turisti che riempiono le strade, non sono più abituato a
questo fragore. Dopo circa due orette di camminare tra i vicoli della
città, la stanchezza comincia a farsi sentire ed è ora di tornare.
Domani sarà una giornata senza moto, completamente dedicata alla
scoperta di questa meravigliosa città.
04/08/2010 (km zero) Sono le nove e ci saranno già 30° !!
Giornata terribilmente calda ma bellissima. Faccio colazione godendomi
la vista della città dalla mia mansarda. Oggi dedicherò l’intera
giornata alla scoperta di ogni angolo di questa meravigliosa città,
fondata 1.300 anni fa da un gruppo di rifugiata provenienti dalla
Grecia, sino al XV secolo sotto il dominio della Serenissima, per secoli
una delle più importanti repubbliche marinare ed infine quasi distrutta
dai bombardamenti dell’ultimo conflitto del 1991. Comincio il mio giro
da Porta Pile, dove si trova l’ingresso alle mura. Da qui lungo i due
chilometri del percorso è possibile ammirare la città in tutto il suo
splendore. Poi ancora la Torre dell’Orologio, la Fontana di Onofrio del
1438, il Monastero Francescano con uno splendido chiostro e la terza
farmacia più antica d’Europa, la Colonna di Orlando, Palazzo Sponza, la
Chiesa di San Biagio, la Cattedrale dell’Assunzione della Vergine, il
Palazzo del Rettore, il Collegio dei Gesuiti, il Monastero Domenicano,
per poi perdermi nella bellezza e nell’atmosfera seducente dei vari
vicoli della città vecchia. In serata mi reco alla funivia che conduce
sul monte Srd, proprio sopra la città. Da qui aspetto che il sole
tramonti, illuminando di arancione e poi di un rosso intenso, il mare e
le isole lungo la costa, per poi scomparire all’orizzonte. Infine
aspetto che le ultime luci scompaiano per far posto all’oscurità e per
ammirare le spettacolo scintillante della città by night. Tornato in
centro, mi godo l’ultima cena, comodamente seduto, osservando con
curiosità il via vai dei turisti.
05/08/2010 (140 km) Ore 07.00 pronto per la partenza. Caricata la
moto, mi dirigo verso il confine con la Bosnia Erzegovina. Lungo il
percorso a circa 50 km da Mostar mi fermo presso un motel per fare
un’abbondante colazione. In breve arrivo in città, dove trovo posto
presso la Pensione Most
http://www.pansionmost.dzaba.com/en/index.htm
vicinissima al centro storico e con parcheggio gratuito per la moto.
Dopo una breve doccia, sono fortemente curioso di vedere il famoso ponte
sul Neretva distrutto durante in conflitto del 1993 e ricostruito
dall’Unesco nel 2004
http://www.comune.fi.it/mostar/it/index.html
Il ponte conferisce alla città un fascino insuperabile. Ancora
evidenti un po’ in tutti i palazzi i segni dell’ultimo conflitto. Il
centro storico, regala degli scorsi ineguagliabili. Dedico l’intera
giornata a visitare ogni angolo e monumento di questa città. Mostar
significa “custode del ponte” ed infatti fu Solimano il Magnifico che
nel 1557 ordinò la costruzione di un magnifico arco di pietra che fu
completato nel 1566 e divenne ben presto una delle più importanti opere
ingegneristiche del tempo per poi essere tristemente distrutto nel
novembre del 1993 dall’artiglieria croato-bosniaca, esattamente 427 anni
dopo la sua costruzione. Dopo aver ammirato gli incredibili tuffi dal
ponte nelle gelide acque del fiume scendo sulla riva dove mi rilasso
pigramente al sole. Qui incontro due simpatici studenti, lui cileno lei
americana che vivono a Milano e tra una chiacchiera e l’altra decidiamo
di cenare insieme, in uno dei numerosi ristoranti con veduta sul ponte
ed il centro storico. Scegliamo il ristorante Babilon, naturalmente
tutto a base di specialità locali. Dopo cena, salutati i ragazzi ne
approfitto per qualche foto in notturna prima di rientrare in hotel.
06/08/2010 (km 148) Ore 07.00 vengo svegliato da un violento
temporale. Piove a dirotto, il mio progetto di partire per Sarajevo
salta, visto che dalle informazioni ricevute il temporale si sta
spostando proprio da quelle parti. Così confermata la camera ancora per
una notte, parto alla scoperta dei dintorni di Mostar. La scelta risulta
azzeccata e poco dopo il sole comincia a fare capolino tra le nuvole. Mi
dirigo verso Blagaj per visitare il suggestivo monatero derviscio del XV
secolo, situato presso una sorgente. Il luogo è molto pittoresco e
rilassante. Riparto verso Medugorje, luogo di culto per l’apparizione a
sei adolescenti della Madonna nel 1981. Come tutti i santuari, aldilà
del credo, c’è un enorme business legato alla fede religiosa. Pochi
minuti, giusto il tempo per una foto e scappo via per recarmi a Pocitelj,
una strepitosa fortezza d’epoca ottomana, considerata uno dei maggiori
tesori architettonici della Bosnia-Erzegovina. Mi perdo tra i vicoli, le
torri e le tipiche case del luogo, per poi ammirare dall’alto della
fortezza il superbo panorama circostante. Infine mi reco alla cascate di
Kravice, lungo la strada che collega Capljina a Ljubuski. Il luogo è
straordinario e tantissima gente si diverte a nuotare nelle acque
cristalline. Mi rilasso al sole, con i piedi a mollo godendomi questo
assoluto momento di relax. La pancia comincia a brontolare così mi reco
presso la trattoria locale proprio ai margini delle cascate, dove mi
godo in santa pace una buonissima birra e dell’ottimo cevapci. Dopo
l’immancabile caffè riparto per fare rientro a Mostar, dove ne
approfitto dell’ultima serata per deliziarmi ancora una volta con delle
specialità locali presso il ristorante Sadrvan, eccellente posto dove
apprezzare la cucina locale.
07/08/2010 ( 140+240 km) Ore 08.00 lascio con dispiacere Mostar
per recarmi in Croazia, nel porto di Dubrovnik dove alle 16.00 partirà
la nave per Bari. I chilometri scorrono con calma e senza fretta. Mi
fermo per un caffè presso un bar ed in breve passato la frontiera,
arrivo nella zona portuale della città. Fatto il check-in del biglietto,
acquistato durante il mio soggiorno in città, mi dirigo nella zona
d’imbarco dove compro qualcosa da mangiare durante il viaggio. Qui
faccio conoscenza con alcuni motociclisti di rientro anche loro dalle
vacanze. Tra una chiacchiera e l’altra ci si imbarca e mi accorgo che la
lampada anabbagliante è andata. La nave è stracolma di pellegrini di
ritorno da Medugorje ed è impossibile trovare un attimo di silenzio.
Provo a riposare un po’ ma niente da fare, impossibile. Faccio amicizia
con una coppia di Messina, anche loro in moto che intendono, una volta
arrivati a Bari intorno alle 23.00, fare strada verso casa. Decido di
seguirli visto che le luci della mia moto sono andate. La nave arriva
puntuale ed appena sbarcati mi accodo ai ragazzi, con i quali facciamo
insieme i primi 240 chilometri, in una notte fantastica, dove più di una
volta riesco ad osservare una stella cadente. Facciamo diverse soste per
bere un cappuccino e mangiare qualcosa. Passato Sibari ed entrati in
autostrada, la stanchezza comincia a farsi sentire e con essa un
malessere generale, così decido di fermarmi per la notte presso un’area
di servizio. Sono le 03.30 del mattino. Saluto i ragazzi che continuano
la loro marcia e mi distendo su un prato vicino aspettando le prime luci
dell’alba, sperando che con un po’ di riposo stia meglio.
08/08/2010 (km 450) Ore 05.45 mi alzo con un fortissimo mal di
testa ed una nausea tremenda, qualcosa che ho mangiato, forse il
cappuccino, non era dei migliori ! Penso proprio di avere una bella
intossicazione alimentare. Con fatica mi alzo e mi preparo a partire.
Ogni 50 chilometri sono costretto a fermarmi, per riposare un po’ e
lasciare passare la forte nausea. Prendo delle medicine che avevo con
me, ma il risultato non è dei migliori. All’altezza di S.Onofrio non ho
più le forze di stare sulla moto. Mi fermo in una piazzola e poco dopo
rigetto l’anima ! Sto malissimo, così decido di distendermi un po’ sotto
un albero, nella speranza che possa migliorare. Dopo circa un’oretta
riprendo la marcia, sto un po’ meglio ma mi sento ancora una pezza.
Arrivo al traghetto a Villa San Giovanni appena in tempo per l’imbarco e
poco dopo sono disteso nelle poltrone della nave, dove cado in un sonno
profondo, disturbato solo dalla voce del personale della nave che mi
avverte del mio arrivo a Messina. Ripresa la marcia, comincio a stare
nuovamente male. A Patti esco dall’autostrada nella speranza di trovare
una farmacia aperta. Oggi è domenica e dopo due falliti tentativi,
disperato mi rimetto in marcia. Chiamo mia madre e le chiedo di farsi
trovare all’ingresso dell’uscita dell’autostrada di Bagheria con dei
farmaci adatti. I chilometri che mi separano dal mio arrivo sembrano
infiniti. Giungo a Bagheria, dove prendo alcuni farmaci contro le
intossicazioni alimentari e riparto per Palermo. 24 chilometri e sono
finalmente a casa ! Sono distrutto non ho neanche le forze di salire le
scale di casa. Apro la porta mi levo di dosso tutto e crollo nel letto
in un sonno profondo. Il mio viaggio è finito ! Alla prossima
Ringrazio vivamente l’amico Goran del Montenegro, per la sua
disponibilità, gentilezza e cordialità e per avermi fatto trascorrere
insieme delle meravigliose giornate on the road nella sua splendida
terra e tutti coloro i quali hanno contribuito a modo loro a rendere
ancora più unica questa avventura on the road.