Moto utilizzata: Bmw GS 1200 R
Partenza: 21 Luglio 2022
Arrivo: 06 Agosto 2022
Km percorsi : 4.750
21 Luglio 2022 (km 60) Avreste dovuto vedere
la mia faccia quando ho acceso la moto e cominciato a fare strada verso
Ystad ! Sembravo un bambino al quale avessero regalato una montagna di
caramelle. Erano due anni che non riuscivo a partire in moto e
finalmente il tanto agognato momento è arrivato. Raggiungerò mia moglie
e mia figlia in Romania a Sibiu attraversando la Polonia, la Slovacchia
e l’Ungheria. I chilometri per Ystad scorrono velocemente e finalmente
giungo all’imbarco dove prenderò la nave per Świnoujście in Polonia. Mi
imbarco immediatamente e sistemato il bagaglio in cabina mi reco sul
ponte per godermi il tramonto. La nave lascia il porto in orario alle
22.15, le previsioni meteo sono ottime per l’indomani. Un untimo sguardo
alla costa e poi dritto a nanna domani alle 06.00 si sbarca in Polonia
per una nuova avventura on the road.
22 Luglio 2022 (km 340) Alle 05.00
l’altoparlante informa che stiamo arrivando al porto e che bisogna
lasciare le cabine. Una doccia veloce e mi reco sul ponte. Respiro già
aria di vacanza e di avventura. Ed eccola la costa polacca. Sono stato
diverse volte in moto in Polonia ma il percorso che ho preparato
attraversa luoghi ancora non visitati. Le moto sono le prime a scendere.
Sbarcato faccio immediatamente
il pieno di benzina considerato il costo del carburante molto più
conveniente della Svezia. La giornata è ottima e non fa caldo. Mi dirigo
verso sud in direzione di Stettino. Dopo circa 100 km mi fermo in
un’area di sosta per il mio primo caffè on the road e per mangiare
qualcosa. Naturalmente ho portato con me caffettiera e fornellino. Mi
gusto il caffè con grande
soddisfazione e con un sorriso che esprime tutta la gioia per questa
nuova avventura. I chilometri scorrono velocemente tra campi coltivati a
grano e distese di girasoli ed in tarda mattinata arrivo nel piccolo
paese di Międzyrzecz. Il centro si presenta pulito, ordinato con tanti
fiori ed i suo bel municipio. Il motivo della visita è il castello di
Piastowski. Si tratta di una fortezza difensiva medievale circondata da
un grande fossato, eretta intorno al 1350 da Casimiro il Grande al posto
di una roccaforte della seconda metà del IX secolo e situato sulla
biforcazione di due fiumi, l’Obra ed il
Paklica. Il maniero è piccolo ma
molto suggestivo con le sue torri ed il grande fossato. L’annesso museo
purtroppo è chiuso per ristrutturazione. Dopo una breve passeggiata
intorno alle mura del castello riprendo la moto e percorsi pochi
chilometri giungo nella bella cittadina di Łagów situata sull'istmo tra
due laghi il Trześniowskie ed il Łagowski. Sede di un parco nazionale è
una bella zona di villeggiatura. Il piccolo centro storico è davvero
carino. Trovo posto nel parcheggio di un ristorante proprio con veduta
sul lago e ne approfitto per pranzare. Cucina tradizionale locale
semplice e buona a prezzi decisamente ragionevoli. Dopo un caffè ne
approfitto per una passeggiata nel centro storico con le sue antiche
porte di accesso. La grande
attrazione di questa cittadina sono i laghi ed il suo parco nazionale.
Nel parco Zamkowy proprio sotto il castello si gode di una magnifica
veduta sul lago. L’acqua è di un verde smeraldo e viene proprio voglia
di farsi una bella nuotata. Mi distendo all’ombra sotto un albero
secolare osservando la gente in barca. Questo luogo è così rilassante
che per poco non mi addormento! Ripresa la moto
faccio una breve sosta lungo la
strada per ammirare l’enorme statua bianca del Cristo Re di Świebodzin.
Una statua colossale di 52.5 metri di altezza compreso il
basamento. La statua da sola è alta 36 metri. Davvero imponente.
Percorro ancora circa 100 km per giungere alla destinazione finale di
oggi, la Guest House Gościniec Słoneczny a Zielona Góra dove pernotterò
per la notte. Dopo aver sistemato i bagagli e fatto una lunga doccia
calda è ora di cenare. Preparo un buon risotto con i fagioli neri!
Terminata la cena, ne approfitto per leggere un pò sull’itinerario di
domani. Si prospetta una gran bella giornata.
23 Luglio 2022 (400 km) La caffettiera è già
sul fornellino e l’aroma del caffè si diffonde in tutta la stanza.
Faccio colazione e preparo la moto. Il meteo prevede pioggia anche se
qui il cielo è parzialmente nuvoloso. Vedremo strada facendo. Attraverso
piccoli paesini dai nomi impronunciabili per giungere dopo circa 120 km
su una collina dove una strada
che attraversa il bosco porta al
castello di Grodziec (in polacco Zamek Grodziec) . Si tratta di
un castello del periodo tardo-gotico con
le sue imponenti mura, il palazzo principale, la torre nord e il
possente mastio sul lato sud. Il palazzo è una delle poche residenze
principesche sopravvissute nella Slesia. Terminata la visita ne
approfitto per mangiare qualcosa e farmi un buon caffè. Si riparte
dirigendomi verso Il parco nazionale Karkonosze sulle montagne di
Karkonosze nei Sudeti nella Polonia sud-occidentale, lungo il confine
con la Repubblica ceca. La strada si arrampica sulle montagne per
giungere a Karpacz. La destinazione è la Chiesa evangelica conosciuta
come la Chiesa Wang o il Tempio Wang, considerata la chiesa di legno più
antica della Polonia. L'edificio è stato costruito in Norvegia, nella
località Vang, nell'inizio del XIII secolo. Fu acquistata dal re
Federico Guglielmo IV di Prussia e nel 1842 è stata spostata e
ricostruita in questo luogo. Questo
tipo di edifici sacrali, chiamati stavkirke, sono costruiti con una
tecnica particolare: senza chiodi, interamente in legno strutturale e la
struttura dei muri è costituita da assi verticali. Tutte le stavkirke
esistenti, circa una decina, si trovano in Norvegia: questa, a Karpacz,
rappresenta un'eccezione. Bellissimo l’interno della chiesa con i suoi
portali intarsiati che riportano un'iscrizione runica. Riparto
percorrendo circa 75 chilometri per giungere all’imponente castello di
Książ situato poco lontano dalla città di Wałbrzych. Venne costruito tra
gli anni 1288-1292, durante il regno di Bolko il Severo. La struttura è
gigantesca. Parcheggio la moto e pagato il biglietto d’ingresso comincio
l’nteressantissima visita guidata con audio-guida degli interni del
maniero. Gli spazi del castello sono enormi, ci sono circa 400 stanze
anche se solo una parte è aperta al pubblico. Meravigliose le terrazze
del castello, curatissime con piante e fiori. Ripresa la moto mi dirigo
verso il confine con la Repubblica Ceca attraversandolo per pochi
chilometri. Ne approfitto per una visita veloce del castello di Náchod
un vasto complesso edilizio con cinque cortili, situato al confine tra
la Repubblica Ceca e la Polonia. Rientrato in Polonia giungo nella
cittadina di Kudowa-Zdrój una
delle più antiche stazioni termali europee nota da secoli per le
proprietà curative delle acque minerali, le cui sorgenti sgorgano
proprio nel cuore della località termale. Qui allogerò presso la
pensione Willa Diament. Ho una fame esagerata visto che ho saltato il
pranzo cosi dopo aver sistemato i bagagli e fatta una bella doccia mi
reco in centro alla ricerca di un buon ristorante. Naturalmente cucina
tradizionale polacca. Una breve passeggiata digestiva e poi dritto a
riposare oggi è stata una giornata lunga ma bellissima.
24 Luglio 2022 (400 km) Oggi la colazione è
inclusa nel prezzo della pensione. Entrato nella sala rimango sorpreso
dalla quantità e dalla varietà delle cose da mangiare. Faccio il pieno
di energia e ne approfitto anche per prepararmi due panini da portare in
viaggio. L’ultimo caffè e poi via. A circa 3 km dalla struttura si trova
Czermna una località diventata famosa per un'attrazione piuttosto
curiosa: la Cappella dei Teschi (Kaplica Czaszek). E’ stata realizzata
con i resti dei corpi degli abitanti del paese, morti nel XVIII secolo
per colpa dell'epidemia del vaiolo. L'idea fu del prete di origine ceca
Wacław Tomaszek e la cappella fu costruita nel 1774. L'idea, anche se
sembra macabra, in verità è un tipico modo per i
suoi tempi di esorcizzare la
morte e di ricordare che il corpo non sia che un contenitore dell'anima,
e in quanto tale può essere utilizzato in altro modo dopo la morte. La
suora addetta alle visite racconta la storia della cappella ma purtroppo
solo in polacco quindi non mi resta che fare delle foto e riprendere la
moto. Pochi chilometri e giungo in un luogo speciale. Si tratta del
Błędne Skały o Labirinto di Roccia una formazione rocciosa ad
un'altitudine di 853 m sul livello del mare situato nell'area del Parco
Nazionale dei Monti Stołowe che forma un pittoresco labirinto ricco di
profonde fessure, corridoi, funghi, blocchi di roccia dalle forme
particolari. Spessi strati di arenaria si sono depositati sul fondo del
mare nel Cretaceo superiore . A causa dell’erosione e del
drenaggio e della resistenza non
uniforme agli agenti atmosferici dei singoli strati rocciosi si sono
creati corridoi di larghezza variabile profondi diversi metri. La visita
lungo il percorso è entusismante ed a tratti si passa tra rocce distanti
pochi decine di centimetri. Dalla sommità una veduta meravigliosa dei
boschi della zona. Terminata la visita mi rimetto in marcia. Ho percorso
circa 220 km quando giungo alle rovine del Castello Tenczyn
a Rudno. Si tratta di
un castello medievale costruito
come sede della potente famiglia Tęczyński . Il castello cadde in rovina
durante la metà del XVII secolo, dopo essere stato saccheggiato e
bruciato dalle forze svedese - brandeburghesi alla ricerca dei gioielli
della corona polacca e dei presunti tesori della famiglia Tęczyński.
Oggi è un luogo pittoresco davvero molto bello. Riprendo la moto e mi
dirigo verso sud vicino il confine slovacco. Trovo alloggio presso la
pensione U Mlynarczykòw nel piccolo villaggio di Dębno Polskie. Mi
preparo qualcosa da mangiare per poi vedere un pò l’itinerario di
domani.
25 Luglio 2022 (450 km) Faccio colazione di
buon’ora. La giornata è magnifica e fa abbastanza caldo. Sistemo la moto
e percorro circa 12 km per giungere al Castello di Dunajec una fortezza
medievale situata sulla riva destra del bacino di Czorsztyn nel
villaggio di Niedzica-Zamek. Il maniero si trova in una posizione
bellissima e dalla sua torre più alta si gode una magnifiva veduta sul
lago e su tutto il territorio circostante. Terminata la visita e
rimessomi in marcia qualche chilometro dopo lascio la Polonia per
entrare in Slovacchia. Nella
città di Stara Lubovna sopra la valle del fiume Poprad si trova la
maestosa fortezza del castello di Stara Lubovna. L'origine del castello
risale all' inizio del XIV. Tra il 1655 ed il
1661 presso il castello furono
custoditi i gioielli
dell'incoronazione polacchi. Trascorro circa un’oretta visitando
l’immenso maniero e partecipando anche ad una esibizione di falconieri
all’interno delle mura. Ripresa la moto dopo circa 70 km giungo nella
bella cittadina di Presov. Il centro storico presenta numerosi
elementi di barocco, rococò e
architettura gotica. Sulla via principale si affacciano chiese e
numerose case antiche costruite in questi stili. Fra queste spicca la
concattedrale di San Nicola al centro della strada maestra. Ho fame così
cerco un posto dove mangiare qualcosa. Trovo una pizzeria, una delle
pizze più buone che abbia mai mangiato! Con la pancia piena lascio
Presov e dopo circa 40 km giungo nella città di
Košice la seconda città più grande della Slovacchia, dopo la
capitale Bratislava. La città ha un centro storico preservato che è il
più grande tra le città slovacche. Ci sono edifici in stile gotico,
rinascimentale , barocco e Art Nouveau con la chiesa più grande della
Slovacchia: la Cattedrale di Santa Elisabetta. La lunga strada
principale, bordata di palazzi aristocratici, chiese cattoliche e case
coloratissime è una fiorente zona pedonale con boutique, caffè e
ristoranti. Dopo una piacevole passeggiata mi siedo in uno dei bar del
centro gustandomi una buona fetta di torta ed un caffè.
Ripresa la moto pochi chilometri
dopo entro in territorio ungherese. Il territorio si presenta piatto con
bellissime coltivazioni di girasole. Arrivo nel tardo pomeriggio a
Túistvándi per visitare il mulino ad acqua del
XVIII secolo che si trova
nella contea di
Szabolcs-Szatmár-Bereg , su uno dei rami del fiume Túr. Putroppo è già
chiuso e mi devo accontentare di una visita esterna. Ne approfitto per
rilassarmi un pò e disterdermi all’ombra di uno degli alberi del piccolo
boschetto che circonda la struttura. Ripresa la moto percorro i pochi
chilometri che mi separano dal confine rumeno. Perdo mezz’ora per i
controlli e finalmente sono in Romania. L’intenzione è quella di
arrivare a Săpânța nel Marmures vicino il confine ucraino. Attraverso
piccoli paesi dove ci sono tantissimi nidi di cicogne e grandi campi
coltivati a girasole. Giungo a Negrești-Oaș che è già sera. La strada
che sale verso Săpânța è immersa nei boschi con tanti tornanti. I fari
della moto illuminano la notte, sono praticamente solo a percorrere
questa strada. Finalmente giungo a destinazione. E’ ora di cercare un
alloggio. Una rapida occhiata a Booking e trovo una pensione a circa 700
mt da dove sono. Pensiunea casa Teo a circa 800 mt dal famoso cimitero
allegro di Săpânța che visiterò domani mattina. L’Ukraina dista in linea
d’aria tre, quattro chilometri. E’ davvero triste e fa riflettere come
da questa parte ci sia una vita normale e dall’altra una guerra. Un
pensiero va al popolo ucraino ed a tutti coloro che stanno soffrendo.
26 Luglio 2022 (510 km) Un buon caffè ed una
buona colazione sono essenziali per cominciare bene la giornata.
Indosso degli indumenti comodi e percorro a piedi gli 800 mt sini
al famoso cimitero allegro si Săpânța.
Si tratta del coloratissimo Cimitirul Vesel, un cimitero
davvero particolare ed unico nel
suo genere! Tutte tombe sono dipinte con scene di vita della persona che
vi è sepolta, le croci in legno sono tutte intagliate
con colori sgargianti mentre
sulle lapidi non ci sono parole di cordoglio bensì battute e poesie
umoristiche che descrivono il defunto. Il cimitero si associa alla
cultura degli antichi daci. La morte è vista come un momento di gioia,
che porta il defunto verso una vita migliore. Nel cimitero sono presenti
circa 800 tombe tutte coloratissime ed è divenuto una sorta di galleria
d’arte, un’attrazione turistica. La
prima opera risale al 1934 ed è stata realizzata dell'artigiano, poeta e
pittore Stan Ioan Pătraș, che decise di realizzare lui stesso la sua
futura lapide. Quello che è scritto sulle lapide è davvero divertente.
Ho visto un documentario in tv e c’è davvero da sorridere. Un esempio:
«Lui amava i cavalli. Un’altra cosa amava molto. Sedersi al tavolo di un
bar. Accanto alla moglie di un altro», oppure «Coloro che amano la buona
grappa come me patiranno perché io la grappa ho amato e con lei in mano
sono morto». Un modo per superare la paura della della morte ed essere
ricordati per sempre con un gran sorriso.
Ripresa la moto mi dirigo verso sud se non prima di aver
visitato il bel monastero in legno di Peri-Săpânţa per giungere nel
piccolo paese di Surdesti per visitare una delle 8 Chiese in legno di
Maramures dai caratteristici tetti e dai campanili altissimi, dichiarate
dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Si tratta della Biserica
Greco-Catolică Sfinţii Arhangheli Mihail şi Gavril uno dei più alti
edifici in rovere di tutto il
mondo grazie ai 72 metri del campanile. E stata costruita nel 1724 con
travi di legno intrecciate e senza l’utilizzo di nessun metallo.
Bellissimo il tetto istoriato e
il portico, con due ordini di arcate sovrapposte. All’interno della
chiesa si trovano dei meravigliosi dipinti
con delle scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, un luogo
assolutamente da non perdere. Terminata la visita ne approfitto del
tavolo presso il pargheggio per mangiare qualcosa e farmi un buon caffè.
Fa caldissimo ci sono circa 34 gradi. E’ ora di fare strada verso Sibiu.
Nei pressi di Bunesti la fame si fa sentire così cerco di trovare un
buon ristorante rumeno. La scelta cade su il ristorante Fario proprio
sulla strada. Eccellente cucina tradizionale rumena a prezzi giusti. Con
la pancia piena ed un caldo infernale, siamo già a 37 gradi percorro
ancora un centinaio di chilometri. Mi fermo a bere un’intera bottiglia
d’acqua e ne approfitto per disterdermi un mezz’oretta all’ombra.
Finalmente nel tardo pomeriggio giungo a Sibiu, magnifica cittadina nel
cuore della Transilvania dove posso riabbracciare mia figlia e mia
moglie.
27-31 Luglio 2022 (200 km) E’ sempre bello
passeggiare per questa splendida città, immergersi nelle vie del centro
storico. Una città attiva, viva, ricca di eventi tutto l’anno. Ci
abiteri volentieri. Questi giorni trascorreranno insieme alla mia
famiglia ed agli amici tra la buona cucina tradizionale, concerti ed un
luogo particolare Ocna Sibiului. Si tratti di una località a circa 17 km
da Sibiu con laghi di sale e fango. L'acqua è 5 volte più salata del
solito (meno del mar morto) e il luogo è noto per le sue proprietà
curative, sia per quanto riguarda l'acqua salata che per il fango. Un
luogo dove rilassarsi alla grande. Non mancano due piccole escursioni in
moto per visitare Cisnădioara con la sua meravigliosa chiesa fortificata
Sf. Mihail e poi ancora le località di Cisnădie, Sadu, Râu Sadului,
piccoli paesi dove il tempo sembra essersi fermato. Păltiniș, famosa
località sciistica immersa nei boschi e per finire le pittoresche rovine
della fortezza Stolzenburg
(Slimnicului) nella cittadina di Slimnic. Adoro questo paese e la sua
gente.
01 Agosto 2022 (km 160) Si parte per fare
rientro verso la Svezia. Oggi è una giornata importante. Ho atteso 15
anni questo momento. Era il 2007 quando venni per la seconda volta in
Romania in moto. Il progetto iniziale era Sibiu, Transfagarasan,
Transalpina, Cimitero allegro di Săpânța ma una brutta ernia al disco
concluse il mio viaggio a Timisoara e mi costrinse a ritornare in aereo.
D’allora sono stato diverse volte in Romania, sia sulla Transfagarasan
che sulla Transalpina ma in auto e tutte le volte mi sono sempre detto
che prima o poi sarei tornato in moto! Oggi è arrivato il momento. Le
condizioni meteo non sono male ma il cielo è nuvoloso. La mattina presto
sono già in moto e percorro circa 40 km per giungere ai piedi dei monti
Fagaras a Cârţişoara. Il meteo tiene ma noto sulle montagne delle nuvole
molto basse che coprono la cima. Comincio a salire verso la
Transafagarasan ma ben presto una nebbia fittissima ed una pioggerellina
insistente mi avvolgono
completamente. Non si vede a due metri di distanza! Continuo con cautela
e mi rendo conto di percorrere già la Transfagarasan dai suoi ampi
tornanti benchè non si veda assolutamente nulla. La nebbia è così fitta
che non mi rendo neanche conto di aver già attraversato il lago Balea!
Torno indietro e mi fermo un attimo al parcheggio. Chiedo ad una delle
persone che lavorano lì se è previsto un miglioramento del meteo per
oggi. La risposta è secca: nessuna possibilità . Cavolo ho aspettato 15
anni per tornare in moto ed non riesco a vedere ad un palmo dal naso.
Controllo velocemente le condizioni meteo per l’indomani e danno un
forte miglioramento. Se ho aspettato 15 anni posso anche aspettare
un’altro giorno! Riprendo la moto e con molta cautela faccio strada
verso Sibiu. Trascorrerò ancora un giorno insieme alla mia famiglia.
02 Agosto 2022 (490 km) Oggi le condizioni
meteo sembrano migliori. Raggiungo velocemente Cârţişoara e finalmente
davanti a me la Transfagarasan in tutta la sua bellezza. Mi godo ogni
tornante con una grandissima soddisfazione. Ce l’ho fatta! Arrivo al
lago Balea e parcheggio la moto. Nuovamente la nebbia. Non si vede
nulla, ma improvvisamente nel giro di pochi minuti
il cielo si apre e la nebbia dirada mostrando in tutta la sua
bellezza il lago e le montagne che lo circondano. Sono felicissimo.
Riprendo la moto ed attraverso il tunnel che porta al lato sud della
Transfagarasan in direzione di Curtea de Argeş. Il cielo si apre
completamente ed il sole torna a splendere. Mi fermo un attimo a
contemplare la straordinarietà di questi luoghi. La strada venne
costruita negli anni '70 come rotta militare strategica, durante il
governo di Nicolae Ceaușescu in risposta all'invasione della
Cecoslovacchia nel 1968 da parte dell'Unione Sovietica per collegare le
regioni storiche della Transilvania e della Valacchia . Si voleva
garantire un rapido accesso militare attraverso le montagne in caso di
invasione sovietica. La strada fu costruita dalle forze armate e
comportò un alto costo sia in termini finanziari che umani. Dai registri
ufficiali risulta che soltanto 40 soldati
persero la vita, ma le stime non ufficiali dei lavoratori
riportano il numero a centinaia. La discesa verso Curtea de Argeş è un
seguirsi di curve e boschi sino a giungere al bellissimo lago Vidraru
dove mi fermo per un caffè. Oggi mi sento particolarmente in forma e
voglio assolutamente percorrere in giornata la Transalpina, una strada
nazionale di 148 km situata nel gruppo dei Monti Parang, nei Carpazi
meridionali, una delle strade più alte dei Carpazi. Collega Novaci, a
sud dei Monti Parang, a Sebeș a nord. È la strada più alta della
Romania, con il punto più alto nel Passo Urdele a 2.145 mt.
Giunto a Novaci faccio benzina e
finalmente comincio a salire lungo la Transalpina. La strada secondo il
mio parere è in assoluto la più bella della Romania sia per paesaggi sia
per le condizioni dell’asfalto. Adrelanina pura. Non so quante volte mi
sarò fermato a contemplare il paesaggio. Mi sembra doveroso prendermi
una pausa per un buon caffè con la mia moka ed il fornellino. Che
soddisfazione! Giungo nel
tardo pomeriggio a Sebes e continuo verso Deva dove trovo alloggio
presso il Motel Alaska proprio sulla strada con tanto di piscina. Oggi è
stata una giornata da incorniciare. Sono molto stanco dopo 500 km di
curve ma finalmente ho coronato il mio sogno.
03 Agosto 2022 (570 km) Oggi giornata lunga di
trasferimento verso l’Ungheria. Fa caldissimo già in mattinata. Durante
il tragitto mi fermo più
volte per bere e mangiare qualcosa. I 37 gradi si cominciano a farsi
sentire. In serata arrivo nei
pressi di Écs in Ungheria dove trovo alloggio presso Magdolna Vendégház
Magánszálláshely una sorta di piccola fattoria in campagna. Il luogo è
davvero incantevole ed a farmi compagnia due simpatici ed
affettuosissimi cagnolini. Mi preparo la cena e mi siedo fuori in
giardino. Davanti a me su una collina a circa 5 km si erge l’Abbazia di
Pannonhalma, Patrimonio Unesco che visiterò domani mattina.
04 Agosto 2022 (480 km) La giornata è
bellissima ma fa caldo. Mi preparo un buon caffè e faccio colazione in
giardino in compagnia dei due simpatici cagnolini. Sistemata la moto
percorro i pochi chilometri per l’Abbazia. Sono le 08.30 e l’Abbazia
apre alle 09.00 ne approfitto per disterdermi sul prato e godermi un pò
di fresco. Alle 09.00 apre la biglietteria ed io sono il primo
visitatore ma alla cassa la signora mi dice che l’Abbazia è chiusa per
un evento privato e che riapre alle 13.00. Non ho tempo di aspettare
così cambio il mio programma. Mi dirigo verso Győr per visitarne il
centro storico. Il centro della città ha un castello vescovile fondato
intorno all'anno 1000 da Stefano il Santo ed è circondato da quartieri
barocchi e imperiali chiamati Belváros. Molta carina. Terminata la
visita riparto verso Bratislava in Slovacchia. Poco distante dalla
capitale sorgono le rovine del castello di Devin che i erge su un
promontorio che domina la confluenza della Morava nel Danubio, al di là
delle acque c’è l’Austria. Da più di 200 metri di altezza le vecchie
rovine di Devin regalano splendide viste e panorami mozzafiato sui
Carpazi. L’intera zona è un paradiso naturale.
Da questa fortezza sono passati i Celti, i Romani, gli Ungheresi
e gli Austriaci. Fu poi Napoleone
a decretarne la fine, la sua artiglieria la fece saltare in aria nel
1809. Sotto il castello si
trova un delizioso ristorante. E’ ora di provare qualche specialità
slovacca. Dopo l’immancabile caffè si riparte verso Kutna Hora il cui
centro storico fa parte del Patrimonio Unesco la il motivo della mia
visità non è la cittadina che ho già visitato in passato ma
l’incredibile Ossario di Sedlec a circa 3 km dal centro. Si tratta di
una cappella che contiene approssimativamente 40.000 scheletri umani
scomposti e disposti in maniera tale da creare un sistema decorativo che
adorna gli interni dell'edificio religioso. L'abate Enrico, del
monastero cistercense dal quale la chiesa dipendeva, venne mandato in
Terra Santa per volere del re Ottocaro II di Boemia, nel 1278. Al suo
ritorno, il frate portò con sé una giara contenente della terra raccolta
dal suolo di Golgota e la disperse all'interno del cimitero di Sedlec.
Molte persone provenienti da tutta Europa da allora fecero seppellire i
propri parenti in questo luogo, secondo la tradizione per poter donare
loro la salvezza eterna.Nel corso del tempo molti corpi si accumularono
nel cimitero di Sedlec soprattutto a causa di due delle più grandi
calamità che attanagliarono l'attuale territorio della Repubblica Ceca:
nel XIV secolo la peste nera e successivamente nel XV secolo le
devastazioni portate dalla crociata Hussita. Nel 1400 i frati furono
costretti a costruire un ossario, posto all'interno della cripta della
nuova chiesa edificata, in stile gotico, al centro del cimitero che
ormai non disponeva più dello spazio necessario per contenere tutti i
corpi. A partire dal 1511 vennero riesumate ed accatastate in un
magazzino le ossa delle vecchie sepolture per fare largo alle nuove. Nel
1870, František Rint, un intagliatore al servizio del duca di
Schwarzenberg, ebbe l'idea di riutilizzare le ossa accumulate nei
magazzini della chiesa per creare la macabra decorazione della cripta.
Oltre a decorare le pareti e la volta con i resti degli scheletri
l'artista compose delle vere e proprie sculture. Su tutte spiccano
l'enorme candeliere composto da teschi ed ossa incastrate tra loro,
l'ornamento dell'altare, ed uno gigantesco stemma degli Schwarzenberg
anch'esso ricostruito con i resti umani recuperati dall'ossario. Davvero
un luogo incredibile da non perdere. La
prossima meta sarà il castello di Kokorin a circa 90 km da qui ma è già
tardi cosi cerco alloggio nei pressi del castello a Mělník nella Penzion
Eqilon, luogo molto tranquillo e spartano.
05 Agosto 2022 (560 km) Dopo un buon caffè
comincio a preparami i bagagli prima di fare colazione. Mi accorgo di
non avere con me la Go Pro. Controllo nella moto, metto sotto sopra
tutto quanto compresa la stanza, niente da fare la telecamera non si
trova. Sono profondamente rammaricato non tanto per la telecamera quella
si ricompra ma per tutti i video fatti. Sconsolato me ne faccio una
ragione e cerco di non pensarci. Faccio colazione e riparto verso il
castello di Kokorin. Dal parcheggio occorre camminare circa un
chilometro tra i boschi e su un sentiero abbastanza ripido ma ne vale la
pena. Arrivato davanti l’ingresso del castello sembra di trovarsi nel
mondo delle fiabe! Le sue origini risalgono al 1320. Dalla torre
principale si gode una veduta strepitosa sia sul castello che su tutta
la riserva naturale che circonda il maniero. Davvero molto bello.
Riprendo la moto e percorro circa 90 km in direzione della Germania. Mi
fermo per bere qualcosa e fare benzina. Improvvisamente mi arriva un sms
: la sua fotocamera si trova qui presso la pensione Eqilon! Non mi
sembra vero, salto dalla gioia e chiamo immediatamente la struttura per
avvertirli che sto tornando a riprendermi la fotocamera. L’hanno trovata
sul davanzale della finestra, unico posto dove non ho controllato preso
dal panico e dalla disperazione di averla persa. Morale della favola 160
km in più e fotocamera e video ritrovati. Si riparte verso la Germania.
Attarversato il confine prima di giungere a Dresda faccio una deviazione
per visitare un luogo molto particolare, Bastei. Si tratta di una
formazione rocciosa di quarzite arenaria nel comune di Lohmen, situata
vicino alla città termale di Rathen sull'Elba. Bastei sorge a 194 metri
sopra la superficie dell'Elbaed a 305 metri sul livello del mare. La
roccia è un famoso punto di osservazione nell'area naturale della
Svizzera sassone e lo spettacolo che si gode da questa posizione non si
può descrivere a parole. Rappresenta un'attrazione turistica fin dal XIX
secolo: nel 1824 venne costruito un ponte di legno per unire alcune
delle rocce per la visita dei turisti. Tale ponte fu poi sostituito nel
1851 dall'attuale Basteibrücke costruito in pietra. Semplicemente
spettacolare. Sono abbastanza stanco ed è ora di trovare un alloggio.
I prezzi vicino Berlino sono proibitivi cosi decido per il
piccolo paese di Grünheide dove trovo posto presso l’hotel Dos Gauchos.
Faccio in tempo ad arrivare in
albergo ed a sistemarmi quando arriva un temporale. Finalmente un pò di
fresco.
06 Agosto 2022 (290 km) La mattina è
soleggiata e la temperatura è scesa notevolmente. Ci sono 16 gradi, una
meraviglia dopo il caldo dei giorni scorsi. Faccio colazione e riparto
verso Chorin a circa 90 km
per visitare l’antica abbazia cistercense. Fu fondata dai margravi
ascanici nel 1258 e rappresenta un importante esempio dello stile gotico
in mattoni. Molto suggestiva la visita.
Ripresa la moto mi dirigo verso Stettino in Polonia. Fa freddino
e sono costretto a mettere una maglia sotto la giacca. La destinazione
finale è il porto di Świnoujście dove alle 17.15 partirà la nave che mi
riporterà in Svezia. C’è un traffico insolito che rallenta molto
l’andatura. Ad una settantina di chilometri dal porto faccio una pausa
per pranzare e bermi un buon caffè. La temperatura è piacevole. Giungo
finalmente al porto. L’imbarco è rapido e dopo una bella doccia
rigenerante ed un ultimo saluto alla Polonia dal ponte della nave mi
reco al ristorante per godermi la cena con vista mare.
Sono le 18.30 ed alle 23.15 la nave arriverà a Trelleborg. Ne
approfitto per riposarmi un pò . Dormirò profondamente tre ore prima di
preparmi per lo sbarco. La nave è arrivata con un pò di ritardo. E’
circa mezzanotte quando riparto in moto verso casa. Apro il garage e
parcheggio la moto, non senza darle un “carezza”. Chi è motociclista
capirà. Alla prossima.