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NEL REGNO DELLE DUE SICILIE 2009 

 
 

 

Moto utilizzata: Bmw GS 1200 R - Bmw GS 1200 Adventure

Partenza: 30 Aprile 2009

Arrivo: 03 Maggio 2009

Tappe: Palermo- Rocca di Caprileone-Castell'Umberto Vecchio-Tortorici-Ucria-Floresta-Portella Mitta-San Piero Patti-Santa Lucia del Mela-Capo Milazzo-Messina-Reggio Calabria-Bova Marina-Bova-Roghudi-Roccaforte del Greco-Bagaladi-Roccaforte del Greco-Gambarie-Melia-Scilla-Villa San Giovanni-Messina-Palermo

Nazioni visitate: Italia

Regioni visitate: Sicilia - Calabria

Km percorsi: 890

Durata: 4 giorni

 

30 Aprile 2009 (Km 225)  Una splendida giornata di sole accoglie la nostra partenza per questo breve ma intenso tour on the road che ci porterà tra le provincie di Messina e Reggio Calabria. Alle 09.30 dopo un buon caffè partiamo in direzione di Messina via autostrada. I 140 km che ci separano da Rocca di Caprileone trascorrono velocemente. Al casello imbocchiamo la SP155 che ci conduce alla nostra prima meta, Castell’Umberto Vecchio. In cima ad una collina a 651 metri sul livello del mare il vecchio borgo nel 1931 è stato abbandonato in seguito ad una grossa frana ed adesso quello che resta del paese è immerso in una fitta vegetazione che quasi nasconde l’intero paese. Parcheggiate le moto ci inoltriamo tra i ruderi del paese. Si respira aria d’altri tempi. Vecchie case in pietra ormai abbandonate, antiche vie che scendono giù per la montagna. Uno degli scorci più belli e suggestivi del borgo è quello dei ruderi del convento di S. Vincenzo e della chiesa di Santa Barbara con il suo splendido campanile (foto dsc 01–32). Terminata la visita ripartiamo in direzione di Tortorici. Giunti in paese ne approfittiamo per una bella passeggiata tra le vie del paese. La città mantiene la classica struttura urbanistica medievale, con strette strade acciottolate, cortili, archi e splendide chiese.  Terminata la passeggiata, ci rechiamo sulla piazza centrale dove comodamente seduti su una panchina ne approfittiamo per uno spuntino veloce con un buon panino a base di formaggio locale ed una buona birra fredda (foto dsc 33-62). Dopo un caffè  ci rimettiamo in moto in direzione Ucria attraverso la SS113. Lo spettacolo è straordinario. Da un lato l’azzurro del mare con lo sfondo le Isole Eolie e dall’altro il Parco dei Nebrodi con il verde della sua fitta vegetazione lussureggiante. A perdita d’occhio alberi di nocciole, di cui Ucria è un grande produttore. Giunti in paese facciamo una breve visita della Chiesa Madre e poi ci gustiamo un saporitissimo e fresco gelato alle nocciole, tipico del posto (foto dsc 64-123). Il sole continua a farci compagnia, l’aria è frizzante e piacevolmente impegnata del profumo della terra bagnata. Ripartiamo verso Floresta dove ci aspetta in serata l’amico Fabio, anche lui motociclista. Ci conosciamo soltanto via internet per la nostra passione comune della moto e del mototurismo ma come sempre accade tra motociclisti sembra che ci si conosca da tanto tempo. Saranno lui e la moglie Chiara che ci ospiteranno per la notte presso la loro masseria. Il territorio vicino Floresta è di una bellezza straordinaria. Giungiamo presso la Rocca San Marco, un antico sito archeologico già rifugio nell’età paleolitica. La roccia ha le sembianze di una grossa testa di cane che scruta la valle circostante. Il paesaggio che si gode dalla sommità della roccia è meraviglioso. La particolarità della roccia crea dei disegni geometrici alquanto bizzarri, quasi a creare un paesaggio lunare (foto dsc 127-165). A circa 2 km prima di Floresta, sulla destra comincia una strada che conduce ad uno dei posti più belli e caratteristici della zona, Portella Mitta. Una vasta area caratterizzata da ampi boschi e sentieri dove passeggiare, laghetti, oltre che ad uno scenario mozzafiato. Ci inoltriamo per circa 6 km lungo la strada. Volendo si potrebbe raggiungere Tortorici ma il tempo stringe e l’amico Fabio ci aspetta (dsc 167-228). Intorno alle 17.30 giungiamo alla masseria. Il posto è idilliaco, proprio di fronte la Rocca San Marco. Dopo le presentazioni e sistemati i bagagli, la serata trascorre piacevolmente in compagnia davanti al caldo del camino. Nel tardi ci raggiungono la sorella di Chiara ed il suo ragazzo che ci faranno compagnia per la cena.  Colgo l’occasione per ringraziare calorosamente Fabio e la moglie Chiara per la loro gentilezza e disponibilità, per averci accolto nella loro casa e per averci preparato una gustosissima cena a base di prodotti tipici locali.  In serata il meteo cambia radicalmente, fuori una fittissima nebbia, seguita poi dalla pioggia ed in nottata la grandine !!

01 Maggio 2009 (185 km) Ore 07.30 sveglia. Fuori ancora la nebbia, che rende il paesaggio molto suggestivo. Il termometro segna +3 ! Fatta colazione e dopo l’immancabile foto ricordo, il cielo comincia ad aprirsi ed il sole fare cupolino tra le nuvole facendo presagire una bella giornata (foto dsc 232-262)Ci si rimette in moto in direzione di San Piero Patti. La temperatura è salita leggermente siamo su  +6°. Passata Floresta imbocchiamo la SP122 e comincia lo spettacolo ! Una strada provinciale in buone condizioni completamente immersa nel verde, che scende giù verso la valle del Timeto, l’omonimo fiume , offrendo paesaggi e scenari bellissimi (foto dsc 263-322). Giunti in paese facciamo una breve passeggiata per il centro storico con la sua splendida chiesa madre, caratterizzata da un bel campanile ed una tetto ligneo di incomparabile fattura. Dopo un caffè attraverso una stretta stradina visitiamo il fiume Timeto passando per il ponte di Santa Caterina per poi giungere al cosiddetto “U puntittu”, un ponte che per secoli ha resistito alle piene del torrente Urgeri, costruito completamente in pietra dai maestri locali del tempo (foto dsc 323-339). Tornati in paese ripartiamo in direzione di Santa Lucia della Mela per visitare il castello che domina il borgo e le caratteristiche viuzze del centro. Attraverso la SP 110 e 113 ci dirigiamo verso Tindari. Dall’alto una veduta straordinaria del Santuario di Tindari e della costa del messinese (foto dsc 340-393). Giunti sulla SS113 dopo pochi chilometri imbocchiamo la SP 66 Ter per Santa Lucia del Mela. Il navigatore satellitare ci indica una strada secondaria che ci porta praticamente sul greto del fiume !! Attraversiamo un ponticello in cemento largo appena per far passare una moto e dopo circa uno sterrato di 500 metri rientriamo nuovamente sulla strada asfaltata. Il castello sulla cima domina l’intero paese. Salendo ci inoltriamo nelle piccole stradine che portano al castello, ma poco dopo siamo costretti tornare sui nostri passi non senza difficoltà, visto che la strada termina con dei grossi gradoni e lo spazio è appena sufficiente a girare le moto ! Finalmente giungiamo al Castello le cui origini risalgono al periodo arabo (834/851), rivisto durante i periodi svevo ed aragonese. Dalla sommità una vista straordinaria sulla costa che spazia da Capo Calavà a Capo Vaticano in Calabria e sullo sfondo le Isole Eolie (foto dsc 399-423). Terminata la visita cerchiamo di trovare un tavolo presso i due ristoranti della zona. Oggi è il 01 maggio ed è praticamente impossibile trovare posto. Decidiamo così di scendere verso la costa a Milazzo per un panino. Ma proprio sulla strada notiamo l’Agriturismo Parra “n’to pammentu” tel. 090935764 www.agriturismoparra.it . La fortuna ci assiste, l’ultimo tavolo disponibile per due è lì che ci aspetta !! Ottima cucina e servizio eccellente, assolutamente da riprovare (foto dsc 424-442). Dopo una grande abbuffata e rinunciando alla torta che il titolare il Sig. Francesco ha preparato per l’occasione soltanto per il fatto di essere strapieni, ci dirigiamo verso Capo Milazzo per una bella passeggiata nella piccola riserva naturale, che conduce dopo una piacevolissima passeggiata sul promontorio da dove si gode di una magnifica veduta (foto dsc 444-492). Ritornati alla moto e dopo un buon caffè ripartiamo per Roccavaldina. Giungiamo sulla piazza proprio sotto il castello risalente ai primi del 500, dimora storica e principesca della nobile famiglia dei Valdina. Proprio dietro l’angolo un piccolo gioiello, l’Antica Farmacia di Roccavaldina istituita nel 1628, nota in tutto il mondo per la sua ricca collezione di vasi farmaceutici, disposti su delle caratteristiche ed antiche scaffalature in legno di grande impatto scenico. La collezione è di straordinaria bellezza e raccoglie circa 238 pezzi del 1580 di varie dimensioni finemente lavorati a mano opera di Antonio Patanazzi, maestro ceramista della scuola di Urbino (foto dsc 493-510). Dopo una breve pausa presso un caffè del posto siamo pronti a ripartire verso il “continente” In  breve giungiamo  a Messina per l’imbarco. Sul traghetto ci lasciamo dietro un tempo cupo e minaccioso mentre di fronte a noi ci attende una serata serena. Giunti a Villa San Giovanni, imbocchiamo l’autostrada per Reggio Calabria. Dopo appena 10 km siamo sul lungo mare della città e qui troviamo alloggio presso il confortevole ed accogliente B&B “Centrale” via Brancati 1/C tel. 0965040067 www.bbcentrale.rc.it situato ad appena 200 metri dal lungo mare e vicinissimo al Museo Nazionale e dotato inoltre di un ampio cortile per il parcheggio della moto. Dopo una bella doccia calda ed indossato indumenti comodi ci facciamo una bella passeggiata per poi recarci presso una pizzeria del posto dove concluderemo la serata davanti una buona pizza ed una birra fredda.

 

02 Maggio 2009 (km 207) Ci alziamo di buon’ora e dopo un’abbondante colazione siamo pronti per visitare il Museo Nazionale di Reggio Calabria (foto dsc 522) che ospita due capolavori dell’arte antica, i famosi Bronzi di Riace ritrovati in mare a largo di Marina di Riace nel 1972 da un giovane subacqueo Stefano Mariottini. Si tratta di opere sensazionali, di una perfeziona assoluta che lasciano senza fiato chiunque ci si trovi di fronte. Terminata la visita del museo che ospita anche tantissimi reperti di particolare importanza, ci avviamo lungo la SS106 in direzione Taranto lungo la costa ionica. Giunti a Bova Marina imbocchiamo la SP 24 verso Bove porta d’ingresso del  Parco Nazionale dell’Aspromonte (foto dsc 527-549). La strada è ricca di curve e scenari bellissimi. Ci dirigiamo verso Roghudi attraverso una strada in pessime condizioni, percorribile solo con una moto fuoristrada ma di una bellezza esaltante. Lungo la strada ci fermiamo presso un torrente da dove sgorga un’acqua limpidissima (foto dsc 550-647) approfittando per una breve pausa ed una bella bevuta di acqua fresca. Giungiamo a Roghudi, un paese abbandonato in cima ad un promontorio proprio sotto le rive di un fiume. Potrebbe benissimo essere il set di un film dell’horror ! Case abbandonate, vicoli deserti, porte semi aperte (foto dsc 649-665). Continuiamo sulla strada verso Roccaforte del Greco ad andatura molto lenta vista la difficoltà del percorso e le condizioni del manto stradale per poi giungere a Bagaladi (foto dsc 666-670). Qui la sorpresa, la strada verso Gambarie è chiusa per frana. Ci dicono che lungo il fiume c’è una strada sterrata dalla quale è possibile salire la montagna e giungere poi aldilà della frana. Proviamo a percorrerla ma poco dopo avere attraversato un guado, comincia a diventare troppo impegnativa e Salvo su una curva stretta non riesce a tenere la moto andando giù senza nessuna conseguenza. Alzata la moto rinunciamo tornando in paese (foto dsc 671-682). Qui ci dicono che se ritorniamo a Roccaforte del Greco c’è la possibilità di raggiungere Gambarie per altra via. Ripartiamo ripercorrendo i 18 km che ci separano da Roccaforte del Greco. Qui cerchiamo dove mangiare qualcosa, ma non c’è assolutamente nulla, salvo che una piccola bottega dove compriamo del pane secco e della pancetta per un breve spuntino. Il meteo non promette niente di buono così dopo le prime avvisaglie di pioggia indossiamo le tute. Ed è qui che comincia la nostra avventura !! Degli abitanti del luogo ci indicano la strada per Gambarie, sostenendo che dopo circa 5 km attraversando il bosco su una strada asfaltata, sulla sinistra incontreremo una “breve strada sterrata ed in buone condizioni” di circa 3 km che ci porterà dritto sulla SS183 per Gambarie. Fiduciosi ci avviamo lungo il percorso inoltrandoci nel bosco (foto dsc 683-729). Dopo più dei tre chilometri indicatoci, la strada comincia a diventare particolarmente impegnativa, con guadi, ripide discese e salite insidiosissime, con fango e grosse pietre. Esausti ci fermiamo un attimo per riprendere fiato. Il mio GPS indica un puntino in mezzo al bosco !! La SS183 è vicina ma non sappiamo se la strada peggiorerà e poco dopo siamo costretti a fermarci. Ci troviamo di fronte un bel fiume !! Decidiamo di tornare indietro, ma poco dopo incontriamo Stefano e Carmelo due ragazzi di Reggio in sella alle loro moto da cross. Ci dicono che la strada effettivamente continua sino alla SS183 ma che non è particolarmente adatta alle nostre moto anche se mancano solo 3 km. Tornare indietro non conviene così si offrono di farci da apri pista sino alla SS183. In loro compagnia torniamo sui nostri passi sino al fiume. Quì una alla volta guadiamo le acque del torrente e dopo pochi chilometri giungiamo esausti ma contenti ed entusiasti sulla tanto agognata SS183 (foto dsc 730-746). Ringraziato calorosamente Stefano e Carmelo e dopo una foto ricordo ripartiamo per Gambarie che dista circa 13 km. La strada è stupenda, attraversiamo il “bosco delle fate” ed il sole ormai al tramonto lo illumina di una luce magica (foto dsc 747-832). Giungiamo sulla piazza  di Gambarie trovando alloggio presso il comodo e confortevole Hotel Centrale Piazza Mangeruca, 14 - Tel. +39 0965 743133. Dopo una lunghissima doccia calda ci rechiamo per cena all’ottima trattoria-pizzeria “Al Terrazzo” via delle Ville 20 tel. 0965743093 cell. 3294231775 dove daremo fondo alle nostre “panze” con antipasti, primo, secondo e non contenti con una mezza pizza ! Terminata la cena, ci avviamo verso l’hotel per una breve passeggiata digestiva (foto dsc 841-845). La stanchezza si fa sentire ed è ora di andare a riposare, domani ci aspetta un’altra entusiasmante giornata.

 

03 Maggio 2009 (289 km) Ore 08.30 splendida giornata di sole. Dopo una buona colazione ci dirigiamo a circa due km da Gambarie per visitare il suggestivo laghetto di Rumia. Parcheggiate le moto ci facciamo una bella passeggiata a piedi intorno al lago. Non c’è anima viva in giro e ci godiamo con calma questo momento (foto 848-905). Qui incontriamo Stefano uno dei ragazzi che il pomeriggio prima avevamo incontrato dentro il bosco. Dopo una breve chiacchierata ci dirigiamo verso Melia, lasciandoci alle spalle il Parco dell’Aspromonte lungo la strada per Scilla. Il panorama è sensazionale e spazia da capo Peloro a Messina, alla costa calabra, al castello di Scilla (foto dsc 914-976). In breve giungiamo nella splendida cittadina di Scilla sul belvedere dal quale si gode una vista magnifica sul mare e sulla spiaggia. Parcheggiate le moto, visitiamo il suggestivo castello sulla rocca (foto dsc 978-1024) per poi dirigerci dritti sulla spiaggia dove ne approfittiamo per una mezz’oretta di sole distesi sulla ghiaia (foto dsc 1025-1028). Per concludere in bellezza scegliamo il ristorante sul mare “De Angelis” con una meravigliosa terrazza tel. 0965704255 cell. 3294284984 . Ottimo il pranzo a base di pasta con nero di seppia ed involtini di pesce spada (foto dsc 1030-1039).  E’ ora di cominciare a fare strada verso casa. Lasciamo con dispiacere Scilla e ci dirigiamo verso Villa San Giovanni attraverso i 10 km di statale lungo la costa (foto dcs 1040-0010). Sul traghetto salutiamo la Calabria e girato il viso sul lato opposto la nostra Sicilia ci accoglie a braccia aperte, in fondo è sempre bello tornare a casa. Un grazie particolare all’amico Salvo compagno di questa breve ma entusiasmante avventura on the road. Alla prossima